Il rapporto tra epilessia morfeica e patente di guida non è mai stato idilliaco: l'epilessia morfeica era tra le patologie considerate a rischio per la sicurezza stradale. Il decreto ministeriale del 30/11/2010 introduce delle differenze tra i vari tipi di epilessia, riabilitando finalmente le persone guarite e quelle morfeiche. Cosa prevede? Nuvolari ve lo spiega nel dettaglio.
Contesto normativo italiano
Vediamo il contesto normativo che regola il rapporto tra epilessia e patente di guida. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con decreto ministeriale del 30 novembre 2010 (Gazzetta Ufficiale n. 301 del 27.12.2010), recepisce la direttiva 2009/112/CE secondo cui "il rilascio e la conferma di validità della patente di guida a soggetti con patologie a carico dell'apparato visivo, diabetici o epilettici è subordinato all'accertamento dei requisiti previsti dagli allegati I, II e III, facenti parte integrante del presente decreto". Con gli allegati 1 e 2 inerenti a vista e diabete mellito, è l'allegato 3 a regolare la possibilità di guidare per gli epilettici.
Epilessia e patente
Per coloro i quali soffrono di epilessia, la patente di guida può essere rilasciata e rinnovata nei casi previsti dall'allegato III del decreto ministeriale del 30/11/2010. Il decreto prevede che "le crisi epilettiche o le altre alterazioni improvvise dello stato di coscienza costituiscono un pericolo grave per la sicurezza stradale allorché sopravvengono al momento della guida di un veicolo a motore".
Come si definisce un soggetto epilettico pericoloso per la sicurezza stradale?
Secondo il decreto, "per epilessia si intende il manifestarsi di due o più crisi epilettiche non provocate, a distanza di meno di cinque anni l'una dall'altra".
Una "crisi epilettica provocata" è una crisi scatenata da una causa identificabile e potenzialmente evitabile. Vediamo in modo schematico cosa prevede in modo generico l'allegato III su epilessia e patente (rilascio e rinnovo).
- Già dopo una prima crisi epilettica, uno specialista deve specificare un periodo di interdizione alla guida.
- Naturalmente esistono diverse crisi epilettiche e diverse sindromi epilettiche ognuna delle quali può incidere in modo differente sulla pericolosità del soggetto alla guida.
- Le persone che sono considerate clinicamente guarite da uno specialista e non hanno presentato crisi epilettiche da almeno 10 anni in assenza di trattamento farmacologico non sono più soggette a restrizioni o limitazioni
- Per i soggetti senza crisi da almeno 10 anni ma ancora in trattamento non è previsto il conseguimento/rinnovo della patente per le sole categorie C, C + E, D, D + E e per le sottocategorie C1, C1 + E, D1 e D1 + E
- I soggetti senza crisi da almeno 5 anni ma ancora in trattamento farmacologico saranno sottoposti a controlli periodici da parte della Commissione medica locale che stabilirà la durata del periodo di idoneità dopo aver acquisito la certificazione emessa dallo specialista
Per il rapporto tra epilessia e patenti di categorie A, B, B + E e sottocategorie A1 e B1 è specificamente previsto che:
- Crisi epilettica provocata: la persona che ha avuto una crisi epilettica provocata a causa di un fattore scatenante identificabile, con scarsa probabilità che si ripeta al volante, può essere dichiarata idonea alla guida (con necessità di parere neurologico)
- Prima o unica crisi epilettica non provocata: il candidato che ha avuto una prima crisi epilettica non provocata può essere dichiarato idoneo alla guida dopo un periodo di sei mesi senza crisi, su parere di uno specialista. È necessario inoltre un periodo di osservazione di cinque anni senza crisi epilettiche.
- Più crisi epilettiche non provocate: il candidato può essere dichiarato idoneo alla guida dopo un periodo, documentato e certificato da parte dello specialista neurologo, di un anno senza ulteriori crisi
- Cambiamenti della terapia anti-epilettica: al paziente può essere raccomandato di non guidare per un periodo di sei mesi a seguito di modifiche alla terapia decise dal medico; in caso di crisi in tale periodo il paziente deve essere sospeso dalla guida per tre mesi se il trattamento efficace precedentemente applicato viene nuovamente applicato
- Intervento chirurgico per l'epilessia: il candidato può essere dichiarato idoneo alla guida dopo un periodo, certificato dallo specialista, di un anno senza ulteriori crisi
Per il rapporto tra epilessia e patenti di categorie C, C + E, D, D + E e sottocategorie C1, C1 + E, D1 e D1 + E è specificamente previsto che:
- È idoneo alla guida il candidato che non ha assunto farmaci anti-epilettici per dieci anni senza crisi, con controllo medico appropriato (assenza di patologia cerebrale e attività epilettiforme all'elettroencefalogramma)
- Crisi epilettica provocata: il candidato che ha avuto una crisi epilettica provocata a causa di un fattore scatenante identificabile, con scarsa probabilità di ripetizione durante la guida, può essere dichiarato idoneo alla guida per veicoli ad uso privato e non per trasporto terzi
- Prima o unica crisi epilettica non provocata: il candidato che ha avuto una prima crisi epilettica non provocata può essere dichiarato idoneo alla guida dopo un periodo di dieci anni senza ulteriori crisi senza il ricorso a farmaci anti-epilettici, a condizione che sia stata effettuata una valutazione medica specialistica appropriata
- Più crisi epilettiche non provocate: devono trascorrere dieci anni senza crisi epilettiche, senza l'assunzione di farmaci anti-epilettici e senza alcuna attività epilettiforme all'elettroencefalogramma. Ciò vale anche in caso di epilessia dell'età pediatrica. In questi casi la Commissione dovrà stabilire una validità limitata che non potrà essere superiore a due anni
Epilessia morfeica
Nuvolari vi spiega il profilo legislativo sul rapporto tra epilessia morfeica e patente di guida
Vediamo nello specifico il rapporto tra epilessia morfeica e patente di guida. Secondo il decreto ministeriale, infatti, è previsto un profilo specifico per "crisi esclusivamente durante il sonno". L'epilessia morfeica, cioè l'epilessia caratterizzata da crisi notturne, prima di questo decreto, era considerata alla stregua delle altre forme epilettiche ledendo il diritto alla mobilità delle persone affette da epilessia morfeica nonostante, concettualmente, le crisi non potessero verificarsi mai durante la guida.
Insieme al riconoscimento di una possibile - seppur lunga - guarigione, il decreto dà finalmente la possibilità di guidare agli epilettici notturni. Il decreto prevede che "il candidato che soffre di crisi esclusivamente durante il sonno può essere dichiarato idoneo alla guida a condizione che il manifestarsi delle crisi sia stato osservato per un periodo non inferiore al periodo senza crisi previsto per l'epilessia (un anno). In caso di attacchi/crisi durante la veglia, è richiesto un periodo di un anno senza ulteriori manifestazioni prima del rilascio della patente di guida (cfr. "Epilessia")."
Quindi, purché siano del tutto assenti crisi durante la veglia, la persona affetta da epilessia morfeica potrà ottenere una regolare patente (o rinnovo) dopo un periodo di osservazione di un anno da parte della Commissione medica locale. Il riconoscimento dell'epilessia morfeica, tuttavia, non è previsto per le patenti delle categorie C, C + E, D, D + E e per le sottocategorie C1, C1 + E, D1 e D1 + E.