Già avevamo parlato del furto di dati dalla cartella clinica di Schumacher. Purtroppo la faccenda ha assunto un risvolto funesto a causa del suicidio dell'unico sospettato. Fino al suicidio le indagini erano state condotte con massimo riserbo.
Sono emersi ulteriori particolari sul furto di dati: il sospettato era un dirigente della Rega, società svizzera di soccorso aereo responsabile del trasferimento di Schumacher da Grenoble a Losanna. Sembra che sia stata proprio quella l'occasione in cui il ladro ha approfittato della confusione per rubare alcune informazioni dalla cartella clinica del pilota tedesco e tentare di rivenderle alla stampa internazionale. Con il nickname Kagemusha il ladro ha proposto la vendita di tali dati ad una cifra di poco inferiore ai 50 mila euro.
Il nome del sospettato non è stato reso noto, così come era rimasto segreto il suo arresto di martedì a Zurigo fino all'annuncio ufficiale di stamattina del suicidio. L'annuncio rivela ben poco dell'accaduto: è noto soltanto che il sospettato del furto della cartella clinica di Schumacher si è impiccato in cella e che nell'interrogatorio aveva respinto le accuse. Sembra che il dirigente della Rega sia stato individuato tramite delle analisi informatiche che avrebbero permesso di identificare il PC da cui sono partite le comunicazioni per tentare di vendere i preziosi dati riservati di Schumacher, risultando proprio un computer della Rega. La società svizzera si è tutelata con una denuncia verso ignoti e il sospettato impiccatosi in cella gode ancora della presunzione di innocenza: il suicidio non equivale ad un'ammissione di colpa e dovrà passare altro tempo prima che tutti gli aspetti diventino chiari e che venga identificato il colpevole. La procura, tuttavia, ha aggiunto alle proprie dichiarazioni che non ci sono altri sospettati, per cui il caso potrebbe essere chiuso.
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