Indy 500 2011 – è la legge di Indy: Hildebrand Crash, Wheldon vince!
MotoGp 2011: Barcellona, Gara: Vince la noia…e Stoner
Lettera aperta della Scuderia Ferrari Marlboro

Di: Scuderia Ferrari Marlboro

Per tutti noi è una giornata difficile. La notte non ha diminuito l’amarezza per un epilogo triste di una stagione comunque straordinaria.

Ci dispiace invece vedere che c’è qualche politico che, stando alla finestra, una volta è pronto a saltare sul carro del vincitore, l’altra reclama la ghigliottina quando le cose vanno male. E non capiamo nemmeno chi si compiace con l’autoflagellazione, chi si crogiola nella cultura del “tutto sbagliato, tutto da rifare”. Sono vizi molto italiani, che dovremmo imparare a scrollarci di dosso.
<brla dura legge dello sport vuole un solo vincitore ma quest’ultima gara non deve far dimenticare che siamo arrivati a giocarci il titolo piloti all’ultimo gran premio, compiendo una rimonta eccezionale, quando la critica quattro mesi fa ci dava per sconfitti. rimasti sempre uniti, come vera squadra, gli uomini della ferrari sanno fare: stringendo i denti e mollando mai presa.

Siamo tornati là dove la Ferrari deve essere, in lotta per la vittoria: se, a parte due eccezioni, è dal 1997 che arriviamo alla fine della stagione o da campioni del mondo – sono 14 i titoli conquistati: nessuno ha fatto di meglio – oppure in lizza per la vittoria finale, vuol dire pur qualcosa. Nello sport, ricordiamocelo sempre, il confine fra la vittoria e la sconfitta è sempre molto sottile e bisogna saper accettare quando si perde così come si deve vivere con sobrietà il successo.

Vogliamo ringraziare i nostri tifosi che ci hanno sempre fatto sentire il loro sostegno, con calore e passionalità, con qualche critica ma sempre con affetto. Proprio in un giorno così duro, siamo sicuri che lo sia anche per voi, dobbiamo essere comunque fieri di quello che abbiamo fatto quest’anno e di essere parte di un’azienda che è e resta l’orgoglio di questo Paese. Che oggi sia l’inizio di una nuova stagione che affronteremo, se mai fosse possibile, con ancora più voglia di vincere.

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Formula 1

32 anni. Questa è la storia di un ragazzo, di un uomo, di un pilota che di crescere, al di là di quanto mostra madre natura, non ne vuole sapere.   Tanti auguri Valentino Rossi. Al pilota, nato sul circuito di Magione in sella ad una Cagiva Mito, e scivolato alla prima curva. Capace di parlare con la propria compagna, la propria moto come nessun altro. Ecco, Forse è questa la dote più grande del Rossi-pilota. Sentirla, capirla, assecondarla. Per realizzare e mettere in mostra tutto il suo estro, la sua fantasia. Per portare quel barlume di luce che spiazza il pubblico e l'avversario. Auguri al pilota che conquistò la prima vittoria in 500 a Donington nel 2000, in condizioni estreme; a quel pilota capace di imprese come Welkom 2004 o Barcellona 2009. Auguri a quel pilota che riesce a sorpassare al Cavatappi di Laguna Seca passando sulla terra. Auguri all'unico pilota capace di vincere in quattro classi differenti, e di rimettersi in gioco in una nuova sfida come quella proposta da Ducati. Difficile, pazza per certi versi, priva di significato...per gli altri.   Tanti auguri Valentino Rossi. Al comunicatore. All'ideatore di tante gag in grado di far appassionare gli spettatori. All'inventore delle scenette, dei caschi speciali, delle trovate mediatiche che solo lui riesce a mostrare. Potranno piacere o meno, ma è indubbio il suo talento anche in questo ramo. Divertenti, come quella del bagno di Jerez; irriverenti come la bambola di "Claudia Schiffer"; critiche, verso se stesso, come il casco da Ciuchino di Misano Adriatico, o verso gli altri, come la spazzola di Sepang dopo la penalità del Qatar.   Tanti auguri Valentino Rossi. All'uomo. A quel ragazzino diventato adulto fuori, ma che, come Peter Pan, decide che quel briciolo di pazzia, di estro, deve rimanere intatto e immutato. Perchè se la vita è il motociclismo, e il motociclismo è lo sport dell'istinto ragionato, della follia controllata, dell'estro pensato, del demone tenuto a bada, Valentino Rossi ne è il maestro più grande. E pazienza se questo ciclo terminerà. Pazienza se arriveranno altri Jorge Lorenzo, Casey Stoner o Daniel Pedrosa, più giovani o veloci.   già, perchè la maschera del comunicatore o del pilota per mestiere la si può togliere, ma non si può togliere la maschera dell'uomo-Rossi. Quando nasci pilota, quando vivono dentro di te insieme il genio del bambino, la determinazione del ragazzo, e la maturità del professionista, non c'è età anagrafica che tenga. E allora che siano dieci, venti o trentadue poco importa. Tanti auguri Valentino Rossi.   Di: Flavio Atzori
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Formula 1

F1 2011 - Barcellona. Ecco le pagelle del Labrador! Voti alti a Fernando Alonso, Lewis Hamilton, Sebastian Vettel. Sufficenza strappata per Michael Schumacher. Bocciatura netta per Massa, Webber e Sutil. Siete d'accordo? Leggete e commentate sul Forum di Nuvolari    F. ALONSO: 8Se escludiamo i quattro piloti ai comandi delle “extraterrestri” Red Bull / Mclaren, il vincitore morale del GP di Spagna è stato senza dubbio Fernando Alonso! Con una “deprimente” Ferrari, lo spagnolo è stato artefice di una partenza incredibile che ha fatto sognare l’intero popolo ferrarista per qualche giro: poi il tracollo tecnico della 150°Italia che di fatto ha già compromesso il Mondiale della Ferrari e del grande pilota delle Asturie. F.MASSA: 4Per la serie…”piove sul bagnato”! Mentre il compagno di scuderia conquistava una momentanea, ma entusiasmante prima posizione subito dopo il via, il brasiliano si “perdeva” nel centro gruppo lottando (e perdendo) con vetture che sulla carta sono nettamente inferiori alla sua. Nel finale si arrende per un guaio al cambio ed entra insieme a Liuzzi e Kovalainen nel ristretto club dei piloti che non hanno visto la bandiera a scacchi del GP di Spagna 2011. Sarà per la prossima volta? Mah? Analizzando questo inizio di stagione, per Massa prevedo giorni molto tristi (professionalmente parlando) VETTEL: 10 (politico)Quarta vittoria su cinque gare; se per il momento il peggior risultato di Sebastian è un secondo posto al GP di Cina, è difficile trovare il “pelo nell’uovo” in questa fantastica, invincibile vettura anglo-austriaca però, vedendo il distacco finale tra il pilota Red Bull e Lewis Hamilton, nella scuderia di Horner forse sarà meglio iniziare a preoccuparsi del ritorno delle Frecce d’Argento! M.WEBBER: 4+Ma come? Al sabato ti metti tutti dietro (pure il super-compagno di scuderia) e la domenica conquisti solo un quarto posto? No no, non ci siamo per niente! Se con questa vettura, un secondo posto è un brutto risultato figuriamoci non salire neanche sul podio; mai in lotta per il primo posto, mai un serio pericolo per il duo Mclaren, Marc è stata la vera delusione del week end catalano targato 2011.  L.HAMILTON: 9+Non vince, ma che gara!! Purtroppo in terra spagnola, il velocissimo pilota Mclaren non ripete le gesta dell’ultimo GP di Cina, ma tagliare il traguardo attaccato al retrotreno della Red Bull di Vettel vuol dire che in casa Mclaren si sta lavorando sodo per poter finalmente lottare ad armi pari con le “lattine supersoniche”. Per il momento, solo Lewis può salvarci dallo strapotere dei “tori energetici”, ma se Vettel continua a mietere successi a catena, il Mondiale Piloti termina in Inghilterra! J.BUTTON: 8Parte male, ma grazie ad una buona strategia di gara riesce a conquistare uno strameritato podio e soprattutto a battere anche il poleman del sabato. Che dire su Jenson? Ottimo scudiero ed ottimo “acchiappa-punti” per un Mondiale Costruttori ancora in ballo! (Vero Felipe?) N.ROSBERG: 6-Per la prima volta dell’anno chiude alle spalle del più famoso e titolato compagno di scuderia, ma visto che tra Barcellona e Schumacher c’è sempre stato un ottimo feeling, questo settimo posto finale non è poi così negativo. Certo, essere doppiati dalle Red Bull e soprattutto dalle Mclaren è  un colpo basso difficile da digerire, ma a Barcellona il dominio RedBull/Mclaren è stato terrificante per tutte le altre scuderie (Mercedes e Ferrari comprese). M.SCHUMACHER: 6+Finalmente (per lui) si mette dietro il giovane compagno di team e può respirare un po’ dopo un inizio di stagione disastroso; finisce il suo ennesimo GP di Spagna doppiato, ma alle spalle del rivale storico Fernando Alonso. I bei tempi ormai sono lontani, ma vedere un sette volte campione del mondo che si accontenta delle briciole, bhè vuoldire proprio amare il “Dio Denaro”.  N.HEIDFIELD: 8Dopo le fiamme nelle libere e il salto delle qualifiche, Nick è stato artefice dell’ennesima rimonta by Pirelli già vista in alcuni GP d’inizio stagione. Terminare la gara all’ottavo posto dopo essere partiti ultimi vuoldire saper pilotare egregiamente una monoposto di F.1, ma con queste gomme ormai certi “miracoli” sono all’ordine del giorno! Va a finire che negli ultimi GP della stagione, alcuni piloti diserteranno le qualifiche per avere treni di gomme nuove in gara. V.PETROV: 5Partire nelle prime file e terminare la gara fuori dalla zona punti non è il modo giusto per farsi apprezzare dalla gente che conta (in F.1). Week end completamente differente rispetto al più esperto compagno di scuderia: buono, molto buono in qualifica, in gara si perde già nel corso dei primi giri. Lo si rivede sotto la bandiera a scacchi, ma doppiato e soprattutto senza un punto nel suo carniere. R. BARRICHELLO: s.vOnestamente non me la sento di dare un voto al povero pilota brasiliano vista la pessima situazione in cui è sprofondata la Williams Cosworth. Lontanissimo dai migliori, Rubens è vittima di una serie di problemi tecnici (e non solo) che stanno portando una gloriosa scuderia del passato al livello delle varie Marussia e HRT ovvero vetture da serie C. P.MALDONADO: 7-Anche l’altro sudamericano della Williams è vittima di una monoposto inaffidabile e piena di guai tecnici, ma almeno ha fatto sognare per un pomeriggio gli uomini del suo team quando nelle qualifiche del sabato è entrato nella Q3 mettendosi dietro un certo Michael Schumacher .  Un piccolo, ma importante passo in avanti per il fresco campione della GP2. A.SUTIL: 4Ormai è il fantasma del Sutil di un tempo: lontano dalla zona punti, l’ormai ex ragazzo prodigio della Force India non sembra più quel pilota pronto a fare il grande salto in qualche top team.Costantemente dietro il giovane compagno di squadra britannico, Adrian non ha ancora segnato nessun punto e se ci sommiamo le brutte notizie sull’ormai famosa aggressione al patron della Genii (comproprietario della Lotus Renault), la situazione si fa sempre più drammatica!  P. DI  RESTA: 5-Purtroppo per la seconda volta consecutiva, il miglior debuttante della stagione (almeno per il momento) non prende punti; la Force India 2011 non è certo una monoposto esaltante, ma lavorando sodo si può lottare ad armi pari con la Sauber e Toro Rosso ovvero la F.1 “dei normali”. K.KOBAYASHI: 7Ebbene sì; ancora una volta ecco un magistrale Kamui Kobayashi artefice della “solita” bella rimonta...domenicale! Per i meno attenti ricordo che il giapponese si è fermato nel corso del primo giro per cambiare un pneumatico a terra dopo una toccata durante i frenetici momenti del via: ripartito in ultima posizione, inizia a “mangiarsi” i rivali raggiungendo la zona punti e chiudendo in decima posizione alle spalle del compagno messicano! Chissà se avesse tra le mani una Mclaren o Red Bull? S.PEREZ: 7E’ tornato l’eroe di Melbourne! Dopo i disastri malesi, cinesi e turchi ecco un buon Sergio Perez che termina il primo GP europeo davanti al compagno giapponese ed in coda alla Lotus Renault del pimpante Heidfield; un nono posto finale che riporta serenità nel team svizzero e soprattutto al giovane pilota messicano finalmente a punti dopo la squalifica australiana. S.BUEMI: 5Si esalta il sabato per il solo motivo di essersi qualificato davanti al suo compagno di scuderia spagnolo. In gara non combina un granchè e chiude con un mesto quattordicesimo posto finale che non rende felice nessuno! J.ALGUERSUARI: 4Insieme a Fernando Alonso, era il pupillo del pubblico presente nell’impianto catalano, ma al contrario del pilota ferrarista, il giovane Jaime non ha offerto un bello spettacolo anzi, ancora una volta è stato battuto dal compagno svizzero terminando il suo tanto atteso gran premio casalingo nelle zone basse della classifica; il fantasma di Ricciardo è sempre più vicino!  J. D’AMBROSIO: s.vUfficialmente è arrivato penultimo, ma per chi ha curato la regia televisiva della gara spagnola, l’italo-belga era in vacanza in qualche spiaggia della costa iberica. In quasi due ore di diretta, nemmeno un’inquadratura! Chissà come sono contenti gli sponsors del team anglo-russo? T.GLOCK: s.vNettamente superiore alle HRT, ma nettamente inferiore a tutti gli altri: è inutile spendere altre parole per una scuderia così deprimente. J. TRULLI: 6 (politico)Finalmente vede il traguardo, ma la realtà è sempre più dura: una scuderia che monta gli stessi motori della Red Bull non può lottare solo con la Marussia e HRT! C’è bisogno di una vera rivoluzione sennò è meglio abbandonare tutto!  H. KOVALAINEN: 5Chissà che avrà provato quando ha rivisto all’improvviso lo stesso muro di gomme che qualche anno fa gli salvò la vita da un pauroso incidente?  V.LIUZZI: s.vSia in qualifiche che in gara il buon Vitantonio cerca di salvare il salvabile da una monoposto lenta, inguidabile e soprattutto inaffidabile, ma purtroppo la sua macchina raramente riesce a vedere la bandiera a scacchi. Il motto della Hispania è…chi va piano va sano e lontano? N.KHARTIKEJAN: 8 (sarcastico)Parliamoci chiaro: solo un pilota come Khartikejan può vedere il traguardo con una macchina simile! Velocità imbarazzanti, traiettorie che solo i baby piloti di karting possono fare, il duo Narain-Hrt passerà alla storia della F.1 come la coppia uomo-macchina più ridicola di sempre.   Di: Alberto Nocentini
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Si abbassano i riflettori sul mondiale di Formula 1 più bello degli ultimi anni. 4 piloti in lizza fino all'ultimo round, 5 se consideriamo Jenson Button, fino al gran premio del Brasile. Mai si era prospettato uno scenario del genere. Vince Sebastian Vettel, l'unico dei 'fantastic five' a non aver mai condotto la classifica generale. E' un piccolo re, ma solo per l'età. Il più giovane del gruppo è stato infatti il pilota che ha sbagliato di meno.Dei delitti e delle pene. Ci perdonerà Cesare Beccaria se prendiamo in prestito il titolo della sua opera per poter raccontare questa stagione. Già, perchè di delitti, di errori, di sbagli ne abbiamo visti una marea, a partire dal round del Bahrain fino all'ultimo gong delle campana sul circuito di Yas Marina.Sebastian Vettel aveva a disposizione di gran lunga la vettura migliore del gruppo. La RB-6 creata dalla mente e dalla matita di Adrian Newey rimarrà nella storia del Mondiale come una delle auto più veloci di sempre. 15 pole position, record in una stagione che paragona questa Red Bull alle leggendarie McLaren e Williams (sempre partorite da Newey, guarda caso).Eppure non tutto è filato liscio. Le rotture, come a Melbourne o in Korea, gli errori del giovane tedesco, vedi Spa-Francorchamps e all'Hungaroring, ne avevano minato la credibilità, tanto che anche una personalità del calibro di Sir Jackie Stewart si era pronunciato parlando di un Vettel ancora troppo giovane per la corona iridata. Ed invece, il principe predestinato, allevato fin dall'infanzia per quest'obiettivo, è maturato ed è diventato un giovane Re. Anzi, il più govane con i suoi 23 anni e 4 mesi. Una maturazione arrivata nelle ultime gare, a partire dal secondo posto di Singapore, proseguita a Suzuka, ad Interlagos, fino al capolavoro di Abu Dhabi.E' stato più forte delle pene, della frustrazione di trovarsi un compagno di team scomodo. Doveva essere lo scudiero Mark Webber, ed invece si era messo in testa la meravigliosa idea di usurpare quel trono vacante. La sofferenza in gare come quella di Sivlerstone o dell'Hungaroring, dove il giovane Seb peccò di Ubris, di tracotanza, è stata sovvertita da una squadra che ha creduto ciecamente in lui, nel suo talento, messo a disposizione con umiltà per la conquista finale.Dei delitti: 4 piloti, tutti capaci di buttare al vento gare, di sbagliare, di perdere punti lungo il cammino, in una sfida a tratti psicologica. Delle pene, di chi ha sofferto durante il cammino, come Vettel; di chi è rimasto scottato proprio ad un passo dalla vittoria, come Alonso; di chi ha sofferto perchè sentiva di non avere la fiducia di una squadra, come Webber; di chi in due gare ha sostanzialmente buttato le chance iridate, come Hamilton.Il mondiale 2010 è tutto questo e molto di più. Ha vinto la vettura più forte senza dubbio. Ha vinto chi, nel momento decisivo, ha sbagliato di meno (o ha commesso meno 'delitti', fate voi). Il giovane re Sebastian, con i suoi 23 anni, ha conquistato il trono del mondo. Per gli avversari ora è il tempo delle pene, recriminando sui propri delitti di una fantastica stagione 2010.Di: Flavio Atzori
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