Una sentenza di un giudice di primo grado, confermata dalla Corte d'appello, ha ritenuto colpevole di "violenza privata" un uomo che aveva parcheggiato il proprio veicolo in modo da impedire il passaggio dell'auto del vicino.
L'uomo aveva lasciato il proprio fuoristrada su una strada di campagna che mette in collegamento le abitazioni e la strada. Un altro conducente ha, dunque, trovato il passaggio bloccato dal fuoristrada e ne ha sollecitato lo spostamento con il clacson. Il proprietario del fuoristrada si è affacciato dalla propria abitazione - venendo così a conoscenza del problema - e ha deciso di ignorare la faccenda rientrando in casa. Il veicolo è così rimasto bloccato dal fuoristrada finché il figlio dell'uomo non si è deciso a rimediare al problema causato dal padre, spostando il mezzo.
La vicenda è finita in tribunale: il proprietario del fuoristrada si è difeso parlando di un parcheggio sbagliato, in cui non esisteva la volontà di danneggiare il vicino, e negando di aver rifiutato di spostare il veicolo - supportando tale tesi con il fatto che il fuoristrada non fosse chiuso e, anzi, avesse addirittura le chiavi nell'abitacolo, rendendosi pertanto facilmente spostabile senza il suo intervento diretto -.
Nonostante ciò, il giudice di primo grado - prima - e la Corte d'appello - poi - hanno confermato il reato di violenza privata visto che questo "si configura attraverso qualsiasi mezzo che sia idoneo a privare coattivamente della libertà di determinazione e azione una persona, costringendola a fare, tollerare o omettere qualche cosa contro la propria volontà".
Alla luce di questa sentenza, coloro i quali hanno difficoltà nel parcheggiare correttamente l'auto dovranno fare attenzione: sostare bloccando altre auto si può configurare come reato, con reclusione fino a 4 anni. Che abbiate parcheggiato appositamente per disturbare qualcuno che non sopportate, o che siate semplicemente negati con il parcheggio fa poca differenza.
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