Le condizioni di Schumacher migliorano lentamente, come detto anche dal figlio Mick junior. Intanto Moncet, giornalista francese, accusa il supporto per la GoPro presente sul casco del pilota tedesco.
L'action cam GoPro è diventata di uso comune tra chi pratica sport grazie alle sue caratteristiche: per questo motivo sono sempre più diffuse le attrezzature sportive provviste di un supporto per agganciarvi la videocamera. Il casco di Schumacher era uno di questi e, secondo quanto dichiarato ai microfoni di radio Europe 1 da Jean-Louis Moncet, giornalista francese di Formula 1, sarebbe stato proprio il supporto GoPro a causare la rottura del casco e le lesioni cerebrali di Michael Schumacher. Il casco in carbonio di Michael era stato analizzato ed era risultato perfettamente regolare, tuttavia si è aperto in due parti e il supporto della GoPro potrebbe aver causato un indebolimento strutturale in grado di spaccare la calotta.
Dopo l'intervista e la diffusione della notizia a livello mondiale, il titolo in Borsa della GoPro ha perso quasi il 10%.
Questo nonostante il problema fosse del supporto montato sul casco e non della action cam in sé e nonostante non sia chiaro se si tratti di supposizioni del giornalista francese piuttosto che di fatti corroborati da evidenze scientifiche ufficiali. Prima dell'intervista di Moncet, comunque, il casco non era sotto accusa, anzi aveva il merito di aver salvato Schumacher.
Il giornalista rivela anche di aver parlato con Mick Junior, il figlio quindicenne di Schumacher già promessa dell'automobilismo: a settembre ha conquistato il titolo di vice campione del mondo di kart. Mick Junior avrebbe svelato che suo padre, assistito da 15 specialisti nella sua casa a Gland, si sveglia lentamente. La situazione dell'ex pilota della Ferrari è ancora quella di piccoli ma continui miglioramenti. Una ripresa graduale che fa ben sperare e dà un po' di conforto dopo le tristi notizie su Jules Bianchi.
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