Manutenzione

Con l’arrivo dell’inverno la tua auto ha bisogno di maggiori accorgimenti per affrontare il periodo più freddo dell’anno in totale sicurezza. Neve e ghiaccio devono essere presi sul serio e preparare l’auto in largo anticipo è una scelta molto intelligente. Anche la guida in questa fase dell’anno deve essere modificata perché affrontare in modo sicuro neve e ghiaccio potrebbe salvarvi la vita. In questo articolo cercheremo di capire come preparare la vostra auto in inverno, come gestire le condizioni di neve e ghiaccio, cosa fare in caso di incidente e cosa non deve mancare in auto prima di un lungo viaggio invernale. Guida invernale L’autunno è la stagione migliore per verificare di che cosa ha bisogno la vostra auto per affrontare l’inverno in totale sicurezza; eseguire questa operazione prima che cada il primo fiocco potrebbe evitarvi di rimanere bloccati per strada ed eludere pericolosi incidenti. Portate la vostra auto da un meccanico e controllate: Batteria Il livello dell’antigelo Riscaldamento Freni Sbrinatore Verificare che gli pneumatici abbiano un battistrada sufficiente,meglio ancora installare un set di pneumatici da neve Controllare le luci della vettura, sia quelle anteriori sia posteriori, in particolare le luci di emergenza e fendinebbia. Tergicristalli: installate spazzole invernali capaci di “tagliare” neve e ghiaccio, ma solo nel periodo invernale. Controllare gli ugelli del vostro parabrezza, a volte vengono bloccati da cera o detriti, usate uno spillo o un ago per liberarli. Il sale presente in strada può danneggiare la vernice della tua auto, il consiglio è di lavarla e risciacquarla il più possibile prevenendo corrosioni mantenendo il vostro veicolo come nuovo Questi sono piccoli accorgimenti per preparare l’auto alla guida invernale. Cosa non deve mancare in auto prima di un lungo viaggio invernale Un incidente in inverno potrebbe lasciarvi bloccati su strada per diverse ore, preparare la tua auto con alcuni elementi essenziali vi aiuterà a mantenervi al sicuro e pronti per qualsiasi evenienza. Se possibile tenere il serbatoio di carburante mezzo pieno per tutto l’inverno, ciò renderà l’accensione del veicolo più facile soprattutto nelle mattine fredde. Se si dispone di un cellulare, assicurarsi della carica della batteria. Un caricabatteria da auto è un dispositivo molto importante. Conservare sempre un raschietto per neve e ghiaccio, anche una pala da auto non è una cattiva idea. Un kit pronto soccorso è da tenere sempre a portata di mano. Coperte, vestiti, acqua e snack. Consigli di guida per Strade innevate e ghiacciate Imparare a manovrare il vostro veicolo di fronte alle intemperie dell’inverno è una cosa molto importante e potrebbe aiutarci ad arrivare a destinazione sani e salvi. Prima di partire, ascoltate la radio per gli annunci su incidenti, chiusure stradali e avvisi. Organizza il tuo percorso prima del tempo, per evitare che le strade diventano pericolose in caso di maltempo. Se una strada è chiusa o bloccata, non tentare di proseguire. Essere consapevoli del fatto che  ponti e cavalcavia sono i primi a ghiacciarsi. Rallentare prima di raggiungerli ed evitare improvvisi cambiamenti di velocità o direzione. Accelerare con dolcezza, girare lentamente, e frenare con attenzione. Allungare la distanza di sicurezza e anticipare la guida (frenare prime e più dolcemente, anticipare il cambio corsia). Non andare troppo lenti, l'auto ha  bisogno di un più slancio per non rimanere bloccati. Attenzione ai mezzi pesanti. Essi sono più pesanti rispetto alle auto e hanno bisogno di molto più tempo e distanze di arresto. I loro pneumatici tendono a spruzzare neve e pioggia in corsie parallele, ostacolando ulteriormente la visibilità. Se si dispone di un veicolo a quattro ruote motrici non essere troppo sicuri. Una maggior trazione aiuta in moltissime occasioni, ma fate attenzione in frenata. Vedere ed essere visti. Tenere sempre le luci accese durante la guida sotto la pioggia, neve e nebbia. Incidenti invernali: cosa fare Bufere di neve, fitta nebbia, ghiaccio, pioggia e scioglimento della neve spesso sono condizioni che rendono la guida invernale imprevedibile e pericolosa. Se vi trovate a guidare in una delle condizioni atmosferiche appena citate, guidate con cautela evitate di reagire in maniera eccessiva per mantenere il controllo totale della vettura. Nelle automobili con sistemi di antibloccaggio freni (ABS), i freni vengono automaticamente “pompati” per voi in una situazione di slittamento. Dovreste sentire il pedale del freno pulsare. Se si guida una macchina senza ABS, applicare una leggera pressione con un movimento di pompaggio ai freni. In caso di incidente, mantenere la calma, seguite questi suggerimenti per la sicurezza, e chiedere aiuto. Cercare di raggiungere il lato destro della strada, il più lontano dal traffico. Resta in auto con la cintura di sicurezza. Accendere le luci di emergenza per farsi notare dagli altri automobilisti. Richiamare l'attenzione al vostro veicolo. Se rimani bloccato nella neve, raddrizzare le ruote e accelerare lentamente. Evitare di girare le gomme e scavare più a fondo. Muovere il veicolo avanti e indietro.
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Stiamo ormai entrando nella stagione invernale. Ci arrivano dal mensile "Quattroruote" 10 facili suggerimenti per affrontare al meglio e limitando gli inconvenienti che il freddo può causare. 1. Durante l'inverno guidare anticipando diventa ancora più importante. Occorre guardare lontano e tenere sotto controllo l’ambiente circostante, monitorando costantemente gli specchi retrovisori. 2. La scarsa aderenza è sempre in agguato. Meglio guidare con dolcezza, evitando bruschi azionamenti di sterzo, acceleratore e freno per stabilire un’andatura dall’assetto “neutro”. 3. Sia in città che in un percorso extraurbano potrebbe presentarsi più frequentemente una situazione di emergenza o di pericolo. In caso di difficoltà di partenza su fondi a bassa aderenza come neve e ghiaccio può essere necessario escludere il sistema antipattinamento. Dopo la partenza è necessario verificare che il sistema si sia automaticamente riattivato. In ogni caso è sempre meglio consultare il manuale di uso e manutenzione della propria auto. 4. E' preferibile aumentare la distanza di sicurezza con il veicolo che ci precede. La distanza adeguata non è mai troppa in caso di fondi a bassa aderenza. 5. Meglio montare pneumatici specifici per la stagione, naturalmente su tutte e quattro le ruote. Gli pneumatici invernali sono prodotti con una mescola che migliora le prestazioni di aderenza alle basse temperature (al di sotto di +7°C), garantendo spazi d’arresto più contenuti. Bisogna prestare una maggiore attenzione alle catene da neve: l’aumento delle dimensioni dei cerchioni delle vetture moderne impedisce a sempre più veicoli di di ospitare le catene da neve. 6. Bisogna mantenere il più possibile pulito il vetro per ottenere una visibilità ottimale ed eventualmente trattate il parabrezza con prodotti che minimizzano la possibilità di appannamento e formazione di ghiaccio. Non dimentichiamoci di verificare che i tergicristalli siano a posto, la gomma infatti si deteriora sia con il caldo che con il freddo. Per viaggiare ancora più sicuri meglio controllare che il liquido lavavetri sia di tipo antigelo.   7. E' buona abitudine trattare le guarnizioni degli sportelli con appositi prodotti antigelo per ridurre il rischio di danneggiamenti e conseguenti bloccaggi a portiere e portelloni. 8.  Verifichiamo sempre che gli attacchi portasci siano ben assicurati e ricordiamoci che la loro presenza aumenta il consumo di carburante. 9. E' necessario controllare lo stato della batteria perchè l’inverno ne accelera e accentua i problemi. 10.  Per essere davvero attrezzati per eventuali situazioni di emergenza non sarebbe avere in auto un kit apposito con: pala pieghevole, coperta, guanti, spray “sgelante”. Ma ricordiamoci la regola fondamentale: guidiamo con prudenza!
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Oggi parliamo della manutenzione, dei tagliandi e della Legge Monti. Una soluzione ottimale per tutti gli automobilisti, che permette di potersi rivolgere anche ad officine convenzionate, come quelle del circuito Rhiag-A posto, senza esser costretti a passare dalle officine ufficiali delle case-madri. Cosa si intende per Legge Monti? Innanzitutto si dovrebbe parlare più che di legge, di regolamento 1400/2002 CE (Detto Monti), riconfermato anche dal Regolamento UE 416/2010. Tale regolamento permette di eseguire i controlli periodici obbligatori previsti dal libretto di garanzia (altresì detti tagliandi) in officine indipendenti autorizzate, senza che decada la garanzia. Come? Utilizzando ricambi di qualità originale e attenersi scrupolosamente al libretto dell'automobili. Ma attraverso quale procedura si effettua il tagliando? - Si rilascia la gattura dell'intervento, tenendo conto e segnando i codici dei prodotti utilizzati. - Si rilascia una scheda di lavorazione prevista dalla casa madre, scaricabile - da parte delle officine Rhiag - da una banca dati apposita - Si effettua la rtimbratura del libretto che attesa l'utilizzo di ricambi di qualità originale.   In questo modo, le officine sono equiparate a quelle della casa madre. Niente più favoritismi, ma solo una libera concorrenza che giova all'intero settore dell'automotive
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Strumento essenziale e vitale per la vita stessa della vettura è sicuramente l'accumulatore, o più comunemente la batteria. Come è fatta la batteria Già, perchè questi sono organi importanti, essenziali per far funzionare quasi tutti gli strumenti di cui è provvista una vettura. Anzi, tutti gli strumenti ad energia elettrica. Quindi - pensate molto semplicemente - al servosterzo, l'ABS, l'ESP, la radio, tutti i sensori o le stesse luci, senza dimenticarci del motorino d'avviamento. Ad un primo sguardo, la batteria è identica a quanto si poteva vedere 30 anni fa. E' dentro però che è avvenuta la grande evoluzione tecnologica. Niente più tappino per il rabocco dell'acqua per esempio. E per controllare lo stato della batteria stessa, basta osservare l'occhio d'ispezione. Se questo si mostra verde, significa che lo stato della batteria è ottimale. Qualora fosse nero, significa che la batteria si trova al 50% della sua vita. Se invece si mostra bianco, è il caso di cambiarla. Dove si cambia Già, ma dove si può cambiare una batteria? Il consiglio è quello di rivolgersi a dei professionisti per due motivi di base: il primo è che le batterie al giorno d'oggi sono dislocate in vari punti dell'auto. Può trovarsi  dentro il vano, così come nel portabagagli o sotto i sedili stessi. Lo smaltimento Il secondo - ben più importante - riguarda lo smaltimento. Un professionista infatti è in grado di smaltire la batteria, un rifiuto molto inquinante. rispettando in pieno quanto previsto dalla legge. Infine un consiglio: non tenete mai la vettura ferma nel box per più di un mese. La batteria si resetterebbe in quel caso, facendo perdere alla centralina tutti i dati acquisiti.  
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Per parlare di sicurezza, ovviamente, non possiamo prescindere dal parlare dei sistemi di sicurezza attiva e passiva presenti all'interno delle proprie autovetture. Tali sistemi, per lo più elettronici, sono in grado di garantire ex ante ed ex post che il conducente possa andare incontro ad un incidente o che possa ferirsi gravemente, cercando di limitare al massimo i danni in caso di incidente   SISTEMI SICUREZZA ATTIVA Sono basicamente 3: l'ABS, l'ASR e l'ESP. Tre sigle che mostrano tre elementi differenti; l'ABS, è il sistema di controllo della frenata. Tramite quattro sensori posti in ognuna delle ruote della vettura, una centralina è in grado di leggere il grado di potenza frenante che ogni ruota ha, e regolarla di conseguenza. In questo modo si eviteranno bloccaggi delle ruote e sbandate in fase di frenata. Il secondo sistema è l'ASR, ovvero il controllo della trazione. In questo caso quindi, il sensore comunica con la centralina il grado di potenza che ogni ruota dotata di sensore sta scaricando sull'asfalto. In questo modo, si potrà regolare di conseguenza la potenza della trazione delle ruote motrici. Un sistema che lavora in simbiosi con l'ABS. Ultimo, ma non ultimo, l'ESP, ovvero il controllo della sbandata e dell'imbardata. Tale sistema è in grado di controllare la trazione della vettura in caso di perdita d'aderenza laterale, regolando potenza e grip dell'auto.   SISTEMI SICUREZZA PASSIVA Tali sistemi di sicurezza servono a non far danneggiare - o a limitare i danni - al conducente o al passeggero. Il primo sistema che viene in mente è sicuramente l'AirBag. Tale sistema è composta da sensori d'urto che rilasciano una carica - tramite comando della centralina elettrica - facendo espellere il classico palloncino. Nel caso di bambino a bordo però, occorre valutare se e come poter disattivare alcuni Air-bag. Ulteriore sistema di sicurezza passiva sono sicuramente le cinture di sicurezza. Inoltre, non vanno dimenticate le barre anti-intrusione ed il sistema di blocco inerziale che, in caso di incidente con rottura del motore, va a bloccare la gittata della benzina onde evitare incendi.
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Uno dei momenti fondamentali per la vita di una vettura, è sicuramente la diagnosi di un qualsiasi problema.   Se un tempo, ci si doveva affidare all'esperienza del proprio meccanico o del proprio elettrauto, oggi è la stessa elettronica che viene in soccorso dei problemi di questa natura.   Le auto d'oggi infatti recano con se un numero sempre maggiore di centraline, vuoi per la gestione del motore, vuoi per la climatizzazione, vuoi per l'ABS e così via.   Tali centraline necessitano, per essere analizzate, di uno strumento apposito chiamato "dispositivo di diagnostica".   Questo computer (perchè tale è) è in grado di interfacciarsi, tramite collegamento bluetooth e presa OBD, alla vettura del cliente. In questo modo, le due interfacce comunicano tra loro e si possono quindi rilevare e analizzare i problemi di natura elettronica dell'auto.   Non solo diagnosi comunque, perchè lo strumento di diagnostica può evidentemente analizzare i valori della vettura e settare i parametri prefissati dalla casa madre.   Inoltre, in questo modo, ogni cliente potrà avere una "cronologia" dello status della propria auto, per poter sempre mantenerne sotto controllo l'affidabilità.   Ultimo ma non ultimo, grazie a questo sistema di diagnostica, i tempi di analisi e soluzione dei problemi sono notevolmente diminuiti, a tutto beneficio del cliente.
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La frizione è un organo fondamentale dell’autoveicolo che trasferisce il moto rotatorio del motore al cambio e alla trazione del veicolo. Sintomi dell’usura del disco frizione Il primo sintomo è l'aumento della durezza e l'allungamento della corsa del pedale della frizione. Bisogna prestare attenzione però poichè alcune frizioni di ultima generazione, quelle autoregistranti SAC, fanno in modo che la durezza e la corsa del pedale rimangano invariate per tutta la loro vita. Diventa quindi importante eseguire la sostituzione agli intervalli programmati per evitare un fermo improvviso dell'autovettura. Un altro sintomo è lo slittamento in fase di partenza o in regime di coppia massima Se il disco non è usurato, ma ci sono problemi I problemi fondamentali che si possono riscontrare in una frizione, anche quando il disco non è ancora usurato, sono: - La frizione non stacca (non è più possibile ingranare le marce) - La frizione slitta (aumento improvviso del regime motore) - La frizione strappa (l’autovettura procede a balzelli) - La frizione è rumorosa Consigli Pratici - In caso di sostituzione è necessario cambiare l’intero KIT frizione (meccanismo, disco e reggispinta) - Nelle vetture con motore equipaggiato con volano doppia massa, potrebbe essere necessario sostituire oltre al KIT anche il volano
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Con la stagione invernale, è assolutamente indispensabile sottoporre la nostra auto ad un vero e proprio check up, ad un tagliando. La differenza di temperatura, abbinata magari ad un controllo periodico carente, può portare infatti a ritrovarsi con dei problemi per la nostra vettura che, diversamente, non si sarebbero riscontrati.  E allora? Cosa bisogna controllare quando la colonnina di mercurio scende sotto una certa soglia?  Ecco una lista da tenere sempre sott'occhio, su cosa far controllare: - Liquido refrigerante (controllare il livello e nel caso rabboccare) - Olio motore (controllarne il livello e ricordarsi che il cambio dell’olio motore deve essere fatto dopo tot chilometri o dopo un anno) - Filtro olio (sostituire il filtro olio ad ogni cambio dell’olio motore) - Liquido lavavetri (controllare il livello e nel caso rabboccare) - Controllo livello liquido freni (il liquido freni va sostituito ogni due anni) - Batteria (controllare la carica) - Candele (far controllare l’efficienza delle candele) - Tergicristalli (d’estate il calore può indebolire i tergenti in gomma dei tergicristalli. Per avere una visuale sgombra in caso di pioggia, assicurarsi che le spazzole anteriori e posteriori aderiscano al vetro in ogni suo punto) - Controllo dei pneumatici (assicurarsi che la pressione delle gomme sia quella raccomandata, tenendo presente le basse temperature influiscono sulle prestazioni dei pneumatici) - Sostituire il filtro aria abitacolo (filtro antipolline) - Sostituire il filtro aria motore (un filtro aria pulito diminuisce i consumi ed aumenta l’efficienza del motore) Controllare l’efficienza dell’impianto di climatizzazione (se necessario eseguire la ricarica del gas refrigerante)  Inoltre, ecco ulteriori consigli utili su cosa andare a controllare:  LUBRIFICAZIONE MOTORE E FLUIDI REFRIGERANTI  Olio motore: La lubrificazione è un elemento fondamentale per la vita del nostro motore. È quindi di importanza fondamentale eseguire i cambi di olio sempre alle scadenza previste.Lubrificare vuol dire letteralmente interporre uno strato di olio tra due superfici a contatto per ridurre il fenomeno dell’attrito.L’olio contenuto nella coppa viene messo in movimento tramite l’azione di una pompa collegata direttamente all’albero motore tramite cinghia o catena e spruzzato tramite appositi ugelli direttamente là dove i fenomeni di attrito sono più rilevanti (albero a camme, albero motore, pistoni, etc…)Oltre a questa funzione principale, l’olio svolge il compito di raffreddare i pezzi in movimento, limitare l’usura, mantenere puliti i meccanismi, proteggere contro la corrosione e contribuire alla tenuta. Sul mercato ci sono oli minerali (dal petrolio) e oli sintetici (da processi chimico-fisici) o semi-sintetici, cioè misti con un minimo del 25% di sintetico. Le principali caratteristiche di un olio sono: - viscosità (resistenza interna) - punto di infiammabilità - punto di congelamento - grado di acidità e loro variazioni con l’uso e la temperatura. Le sigle che compaiono sui contenitori dei lubrificanti ne illustrano le caratteristiche con riferimento a test eseguiti secondo determinati standard, sia delle Case automobilistiche che di Associazioni o Organismi statali (ACEA o API). I gradi di viscosità secondo le norme SAE (Society of Automotive Engineers) sono tra i più noti e vengono espressi con un numero seguito dalla lettera W (Winter). Essi esprimono la tendenza di un olio a variare le sue caratteristiche di viscosità al cambiare della temperatura. Ad esempio:SAE 10 – SAE W40 – SAE 10 – W40 (multigrado). Criteri analoghi sono usati per la classificazione API (American Petroleum Institute) dove S sta per benzina, C per il diesel; in luogo di un numero, segue una lettera. Più la lettera è avanti nell’alfabeto, migliore è la qualità dell’olio. Oggi si usa la classificazione ACEA (Associazione Costruttori Europei di Automobili) che raggruppa gli oli in tre grandi categorie A (benzina) B (diesel) E (diesel per veicoli industriali). Più il numero è alto, migliore è la qualità dell’olio. Uno stesso olio può avere una classificazione in ambito benzina e diesel. Le Case automobilistiche hanno test diversi da quelli usati per le classificazioni di cui sopra e che seguono standard interni e quindi sui contenitori, oltre alle sigle API, ACEA ecc., possono comparire quelle delle Case automobilistiche che hanno omologato l’olio in base al loro test.   Per capire qual è l’olio corretto da mettere nel proprio autoveicolo, bisogna fare riferimento al libretto di uso e manutenzione o chiedere al proprio meccanico di fiducia che troverà il dato dalla propria banca dati.  Consigli all’ automobilista: - Provvedere a sostituire l’olio alle scadenze programmate e utilizzare sempre olio di caratteristiche almeno pari a quelle suggerite nelle istruzioni di uso e manutenzione. - Le moderne autovetture presentano una spia sul quadro strumenti detta spia del “Service” che si accende quando è arrivato il momento di eseguire il tagliando. Ricordarsi di far spegnere la spia dopo aver fatto quest’ operazione. - Ogni volta che si sostituisce l’olio è indispensabile sostituire anche il filtro dell’olio perché un filtro in cattive condizioni deteriora l’olio in breve tempo e ne compromette la sua corretta funzionalità. - Se qualcuno decidesse di eseguire da solo il cambio dell’olio, faccia attenzione quando riavvita la vite di scarico olio perché un serraggio eccessivo potrebbe bloccarla, rendendo molto problematico un suo successivo svitamento.  Fluido Refrigerante: E' fondamentale per il corretto raffreddamento del nostro motore. Il liquido refrigerante va sostituito ogni due anni. Non mescolare per il rabbocco liquido di colori diversi perché potrebbe dare problemi alla pompa dell’acqua. Altra raccomandazione è quella di non rabboccare con sola acqua neppure nel periodo estivo quando fa caldo perché in ogni caso, anche se non è soggetta a ghiacciarsi come potrebbe accadere in inverno, può danneggiare la girante della pompa acqua arrugginendola.  Olio Freni: Anche l’olio dell’impianto frenante deve essere sostituito ogni due anni, alla scadenza prevista dal libretto di uso e manutenzione. Un olio dei freni sporco con delle impurità potrebbe compromettere il corretto funzionamento dell’ impianto frenante. CONTROLLO DEL BATTISTRADA: PNEUMATICI  Prima della partenza è bene eseguire un controllo della pressione dei pneumatici e del battistrada. L'usura del pneumatico dipende dalle sue condizioni di utilizzo (carico, velocità, stato del manto stradale, stato del veicolo, stile di guida...) ma soprattutto dalla qualità del contatto con il suolo. La pressione ha dunque un ruolo fondamentale.Essa agisce sulla dimensione e la forma dell'area di contatto e sulla ripartizione degli sforzi sui vari punti del pneumatico a contatto con il suolo.  -   I diversi tipi di usura anomala di un battistrada possono essere: - Battistrada usurato principalmente al centro (usura dovuta all’eccessiva pressione di gonfiaggio)- Battistrada usurato principalmente ai lati (usura dovuta alla scarsa pressione di gonfiaggio)- Battistrada usurato sul lato esterno a tratti irregolari (usura dovuta al malfunzionamento dei pneumatici)- Battistrada usurato uniformemente sul lato esterno (usura dovuta ad errata regolazione della convergenza)   -  Consigli per fare durare il più possibile i propri pneumatici: - Controllare la pressione di gonfiaggio dei pneumatici una volta al mese. Il controllo va effettuato a pneumatico freddo (ossia che non abbia percorso più di tre, quattro chilometri)- Ogni volta che si cambia il pneumatico è necessario sostituire anche la valvola (ciò garantisce la corretta tenuta dell’aria all’interno del pneumatico)-  L’ equilibratura è necessaria per eliminare le vibrazioni (In questo modo si evitano le usure premature dei pneumatici ma anche degli organi delle sospensioni, dello sterzo e dei cuscinetti)- Verificare il parallelismo dell’avantreno e la geometria del veicolo (convergenza e campanatura). Si evita così un’usura irregolare e troppo rapida dei pneumatici.- Invertire ogni tot chilometri le quattro ruote tenendo presente che è assolutamente sbagliato incrociarle (anteriore destra con posteriore sinistra e anteriore sinistra con posteriore destra). La corretta inversione deve avvenire spostando le due ruote di dietro in avanti e viceversa (anteriore destra con posteriore destra e anteriore sinistra con posteriore sinistra)   -  Consigli per la sostituzione dei pneumatici: - È buona norma sostituire sempre tutti e quattro i pneumatici dell’autoveicolo contemporaneamente-  Nel caso si decidesse di sostituire solo due dei quattro pneumatici, si raccomanda di montare quelli nuovi, e quindi in migliore stato, al posteriore. Ciò vale sia se si tratta di un’auto a trazione anteriore che di un’auto a trazione posteriore.
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Cos’è l’ammortizzatore? L'ammortizzatore è un sistema progettato con il compito di smorzare le oscillazioni del veicolo in movimento, migliorando il comfort di guida ma anche evitando la perdita di contatto tra pneumatici e fondo stradale. Si tratta di dispositivi che assicurano un’adeguata "frenatura" idraulica sia durante la fase di estensione che durante quella di compressione delle molle. Il principio di funzionamento degli ammortizzatori Il principio di funzionamento degli ammortizzatori prevede un cilindro contenente olio nel quale scorre un pistone collegato ad uno stelo. Quest'ultimo è vincolato alla scocca del veicolo mentre il cilindro è fissato al braccio della sospensione. Quando il pistone scorre all'interno del cilindro per l'effetto della spinta dello stelo, incontra la resistenza dell'olio, che deve passare attraverso i fori calibrati (in genere controllati da valvole unidirezionali). Avviene così l'effetto smorzante, che si oppone al movimento della sospensione e che frena le oscillazioni della molla.E’ da considerare che il movimento del pistone sposta un maggior volume di olio nella camera inferiore che in quella superiore, perché c’è anche il volume dello stelo che entra o esce dalla camera. Ammortizzatori monotubo o bitubo E' per questo che si ricorre agli ammortizzatori detti “a gas”, monotubo o bitubo. In questi ammortizzatori il cilindro interno è completamente riempito d’olio, sia sopra che sotto il pistone, mentre all’esterno c’è un secondo tubo con olio ed aria.Durante la fase di compressione un volume di olio pari a quello dello stelo si travasa nel cilindro esterno attraverso la valvola di compressione, parte dell'olio che si trova nel cilindro interno sale sopra lo stantuffo attraverso la valvola di aspirazione; nella fase di estensione della molla, l'olio si deposita nella camera inferiore, per effetto di una depressione creata dallo stantuffo, provenendo sia dalla camera superiore, che dal tubo esterno attraverso valvole piazzate sul fondo che separa i due cilindri coassiali.Gli ammortizzatori più comuni sono i bitubo, indispensabili per la sospensione MacPherson.Per adattare lo smorzamento alle varie condizioni di marcia si stanno diffondendo ammortizzatori a controllo elettronico, dove una centralina gestisce un sistema di elettrovalvole.E' bene ricordare che gli ammortizzatori usurati provocano, tra l'altro, perdite di stabilità del veicolo e allungamento degli spazi d’arresto.Nei motoveicoli, generalmente l'ammortizzatore è munito di una molla interna e in questo caso assume il nome di forcella telescopica o teleidraulica. Le diverse famiglie di ammortizzatori: - Monotubo, Bitubo, ad olio, a gas - Ammortizzatori a taratura variabile, Ammortizzatori Nivomat, Ammortizzatori controllati elettronicamente (CDC) Sintomi di malfunzionamento degli ammortizzatori Come facciamo a capire se un ammortizzatore non sta lavorando nel modo giusto? - Lunghe e continue vibrazioni della carrozzeria su strade deformate - Sobbalzi su continue strade sconnesse - Beccheggio della carrozzeria in fase di accelerazione Ammortizzatori e sicurezza Cosa comporta quindi il fatto che un ammortizzatore non sia in grado di lavorare bene? - Mancanza di aderenza su strada normale - Sbandamento in frenata - Mancanza di stabilità nelle curve Problemi legati ad ammortizzatori non efficienti - Cattiva aderenza, vibrazioni al volante - Danni indotti alle sospensioni ed ai pneumatici - Maggiori spazi di frenata, in particolare con l’ABS - Assetto in curva precario - Il veicolo oscilla o derapa - Malfunzionamento dei sistemi di sicurezza elettronici - Aquaplaning E' importante tenere presente che l’ammortizzatore non è l’unico elemento che compone la sospensione, ma parte integrante di essa sono anche i tamponi in gomma, i supporti, i cuscinetti ed altro. L’unico sistema veramente affidabile per controllare il corretto funzionamento della sospensione è lo shock tester (Banco prova). Esso è una piattaforma oscillante che vede l’ampiezza e la frequenza dell’oscillazione della sospensione e giudica se rientra in un intervallo di funzionamento ammissibile.
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La distribuzione è l’insieme degli organi che comandano l’apertura e la chiusura delle valvole di aspirazione e di scarico e consente il passaggio della miscela aria-carburante e dei gas combusti. Ne va da sè che, per la sua natura, è un 'organo complessivo' fondamentale per la vita della vettura.Ma come funziona il complesso 'organo distribuzione'? Molte persone associano il concetto di Distribuzione semplicemente con la Cinghia, ma non è così.   La distribuzione viene azionata dall’albero motore tramite un ingranaggio, una catena o una cinghia dentata muovendo gli alberi a camme che a loro volta agiscono sulle valvole.E' da sottolineare come nei motori moderni le cinghie di distribuzione ed i relativi componenti sono sottoposti ad un elevato numero di giri, di vibrazioni e di temperature estreme. La distribuzione è a tutti gli effetti un organo vitale per il vostro motore. Per questo è importantissimo curare attentamente le scadenze di manutenzione che sono influenzate non solo dal chilometraggio che ogni utente fa, ma anche dagli anni, proprio per evitare un'usura eccessiva, al di là dell'utilizzo.   Per questo nelle schede di manutenzione sono sempre previste scadenze miste km/anni, che vanno considerate in base al primo raggiungimento di una o dell’atra scadenza. Ed è fondamentale seguire questi dati parametri, perchè se, malauguratamente la cinghia di distribuzione dovesse rompersi a motore in movimento, quest’ultimo quasi sicuramente subirebbe una serie di danni molto gravi e costosi, come ad esempio, valvole piegate, pistoni bucati ecc. In fase di sostituzione per la manutenzione si consiglia vivamente di sostituire, contemporaneamente alla cinghia di distribuzione anche tutti i suoi componenti (cuscinetti tenditori, rulli di rinvio e dove presente anche la pompa dell’acqua, perché, ricordatelo al vostro meccanico di fiducia, la pompa nella distribuzione è un componente attivo).    
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10 punti. Dieci dogmi fondamentali che la rete 'A Posto' ha voluto mettere per inscritto. Questo corollario, più di tante parole mostra la volontà di un'azienda di non voler lasciare nulla al caso per la manutenzione dell'auto, momento chiave della vita della propria 4 ruote. Ed ecco quindi che la Rete 'a posto' non scende a patti con la professionalità, ma, alla fine dei conti, ne ha stretto uno con i suoi clienti per garantire la massima trasparenza. E' da qui che nasce poi la collaborazione con Nuvolari, fatta nel nome degli appassionati. Per chi dal proprio mezzo, vuole e pretende il massimo. 1. ACCOGLIENZANella Rete ‘a posto’ ogni Cliente ha un’accoglienza speciale per sé e per la propria auto.2. TECNOLOGIALa Rete ‘a posto’ è dotata di strumenti elettronici per la diagnosi e l’analisi dei gas di scarico.3. FORMAZIONEIl personale della Rete ‘a posto’ segue costantemente un programma di formazione e aggiornamento.4. PREVENTIVOLa Rete ‘a posto’ rilascia un preventivo scritto gratuito e si impegna a rispettarlo in caso di riparazione.5. SERIETÀNella Rete ‘a posto’ ogni riparazione non preventivata, prima di essere effettuata, verrà comunicata al Cliente per essere approvata.6. QUALITÀNella Rete ‘a posto’ vengono installati Ricambi Rhiag di Qualità Originale7. TRASPARENZANella Rete ‘a posto’ i pezzi di ricambio sostituiti sono a disposizione dei Clienti per eventuali verifiche.8. GARANZIAOgni lavoro effettuato con Ricambi Rhiag di Qualità Originale è garantito* per due anni in tutta Italia presso la rete Rete ‘a posto’.* La garanzia di 24 mesi è valida relativamente ai prodotti distribuiti da Rhiag S.p.A., dietro presentazione del documento fiscale comprovante l’istallazione del prodotto presso uno dei centri della Rete ‘a posto’.9. AMBIENTELa Rete ‘a posto’ rispetta l’ambiente raccogliendo e smaltendo, a norma di legge, i materiali esausti.10. ASSISTENZAIl personale tecnico della Rete ‘a posto’ è a disposizione dei Clienti per qualsiasi richiesta di supporto tecnico.
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I tergicristalli molto spesso vengono sottovalutati. A volte sono considerati come un elemento accessorio, a volte addirittura di design. E invece i tergicristalli sono elementi  che contribuiscono a garantire la nostra sicurezza, quasi quanto fanno ABS o ESP. Un tergicristallo in buono stato può cambiare molto la pulizia del vetro in caso di pioggia o di sporcizia. E' un elemento fondamentale per la nostra autovettura perchè - ovviamente - legato alla nostra sicurezza di tutti i giorni. Diagnosi dei tergicristalli Ma come possiamo capire se un tergicristalli sta lavorando bene o meno? Una prima diagnosi possiamo farla noi stessi: - Controlliamo se il tergicristalli lascia segni sul parabrezza nel momento del suo azionamento- Controlliamo lo stato della gomma della spazzola stessa. La gomma infatti, è soggetta alle numerose variabili atmosferiche, e può venire compromessa dal caldo, dal gelo, da elementi quali la resina e via dicendo.- Facciamo attenzione se le nostre spazzole hanno il bollino giallo che cambia colore in caso di usura.- È bene, nonostante tutto, che le spazzole vengano controllate ad ogni tagliando programmato, oppure almeno una volta l'anno. È chiaro che, per mantenere uno stato ottimale dei tergicristalli, sarebbe ideale non utilizzare i tergicristalli con vetri asciutti, gelati o esageratamente sporchi. Un ultima annotazione che scoraggerà i più distratti: ricordiamo che le spazzole tergicristalli vengono controllate in sede di revisione. Presso le officine che si occupano di revisione l’automobilista può richiedere riparazioni e manutenzione anche durante il periodo di garanzia dell’auto senza che questa decada, in linea con quanto previsto dal Regolamento Europeo Monti 461/2010.    
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