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Cos'è Uberpop? Uberpop è legale o illegale? Cosa prevede il nuovo codice della strada su Uberpop? E quali rischi si corrono? Vediamolo. Cos'è Uberpop Uber pop è il servizio di Uber che consente ad un cittadino qualsiasi di fornire un passaggio utilizzando la sua auto privata per brevi spostamenti. Chiaramente dietro il pagamento di una somma di denaro. Qui sorge una polemica: si tratta di un compenso o di un rimborso? Uber dichiara che si tratta di un rimborso che segue le tabelle ufficiali dell'Automobil Club; un rimborso spese come quello di BlaBlaCar, con due differenze sostanziali però: in quest'ultimo servizio il viaggio copre tratte lunghe dove la condivisione delle spese è molto conveniente e - altro punto importante - il viaggio viene impostato in anticipo dal conducente del veicolo che offre i posti. Uberpop, invece, è incentrato sul bisogno di spostamento del "cliente", un po' come avviene con i classici servizi taxi. Questo fa pensare che un guadagno, alla fine, il conducente riuscirà ad ottenerlo e che sia proprio tale guadagno a stimolare la condivisione dell'auto. Il Comune di Milano si è pronunciato in modo contrario ritenendo il servizio illegale. Ha anche specificato, però, che l'attuale profilo legislativo non consente di determinare la liceità o meno del servizio in modo chiaro. Anche Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, ha dato indicazioni alle forze dell'ordine per considerare Uberpop illegale, ma a complicare tutto potrebbe pensarci il nuovo codice della strada 2015 che, tra le varie novità, introduce anche la definizione di car pooling per incentivarne la diffusione come mezzo per contrastare il traffico e l'inquinamento. Una definizione che potrebbe riabilitare Uberpop: "il car pooling è un servizio di trasporto, non remunerato, basato sull'uso condiviso di veicoli privati tra due o più persone che debbano percorrere uno stesso itinerario, o parte di esso, messe in contatto tramite servizi dedicati forniti da intermediari pubblici o privati, anche attraverso l'utilizzo di strumenti informatici". Uber Pop è illegale Intanto, mentre Uber continua a dichiarare che UberPop sia legale e a reclutare autisti, ci sono stati - a Milano, a Genova ecc. - diversi fermi delle forze dell'Ordine e la prima confisca di un'auto. Si tratta di una Mazda 6 a Milano la cui confisca verrà notificata a giorni al proprietario; è la prima confisca di 13 già pendenti. La violazione di Uberpop riguarda l'articolo 86 dell'attuale codice della strada: "chiunque, senza avere ottenuto la licenza prevista dall'articolo 8 della legge 15 gennaio 1992, n. 21, adibisce un veicolo a servizio di piazza con conducente o a taxi è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.761 a euro 7.045. Dalla violazione conseguono le sanzioni amministrative accessorie della confisca del veicolo e della sospensione della patente di guida da quattro a dodici mesi, ai sensi delle norme di cui al capo I, sezione II, del titolo VI. Quando lo stesso soggetto è incorso, in un periodo di tre anni, in tale violazione per almeno due volte, all'ultima di esse consegue la sanzione accessoria della revoca della patente. Le stesse sanzioni si applicano a coloro ai quali è stata sospesa o revocata la licenza".  A Milano è stata predisposta un'unità addetta appositamente a controllare servizi taxi e noleggio con conducente per contrastare il fenomeno dell'abusivismo: sono stati rilevati 13 abusivi Uberpop e 38 taxi abusivi. I vigili precisano anche che gli autisti di Uberpop rispondono in prima persona delle infrazioni, sia per le sanzioni amministrative accessorie della confisca dell'auto e della sospensione della patente, sia per la multa. Comunque, oltre ad Uber Pop, anche gli altri servizi di Uber, come Uber black, comportano rischi per il conducente. [caption id="attachment_16366" align="alignnone" width="622"] UberPOP ha creato problemi di legalità anche a Parigi[/caption] D'altronde i problemi nell'utilizzo di Uber - e in particolare UberPOP - non riguardano solo l'Italia: il tribunale di Parigi ha condannato la filiale francese della società a una multa di 100mila euro per essersi spacciata come servizio di car pooling offrendo in realtà un servizio taxi. Uber inoltre è stata costretta a pubblicare sul sito una nota che informi della sentenza e che metta in guardia dal rischio di condanna penale gli utilizzatori di UberPop. Problemi anche a Berlino e San Francisco (sede della società) dove viene messa in dubbio la sicurezza dei passeggeri.
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L'ESP è il controllo elettronico della stabilità ed è obbligatorio per tutti gli autoveicoli dal 1 novembre. Vediamo cos'è, a cosa serve e come funziona la normativa. Cos'è l'ESP e a cosa serve L'ESP è un sistema per il controllo della stabilità dell'automobile che entra in azione nei bruschi cambi di direzione. Il suo nome deriva dal tedesco Elektronisches Stabilitätsprogramm, ma è noto anche come ESC (dall'inglese Electronic Stability Control), VDC (Vehicle Dynamic Control) o DSC (Dynamic Stability Control). Ideato da Bosch come evoluzione dell'ABS, l'ESP è stato usato per la prima volta da Mercedes nel 1995 (sulla Classe S). In fase di sbandata provvede a regolare la potenza del motore e frenare ogni ruota con differente energia così da stabilizzare l'assetto della vettura; è utile sia nei veicoli che vanno in sovrasterzo sia a quelli che vanno in sottosterzo. Oltre all'evoluzione del classico ESP - che ora pesa circa 3 kg in meno di qualche anno fa - esistono anche dei sistemi ESP più evoluti come l'Adaptive ESP (A-ESP) in grado di adattarsi al peso del veicolo in quel momento - dato che il carico incide in modo importante sull'assetto del mezzo -. L'ESP elabora in tempo reale le informazioni provenienti dai sensori di velocità delle ruote, dall'angolo di sterzo e dagli accelerometri, oltre naturalmente all'uso di acceleratore e freno. In caso di necessità, l'ESP interviene sulla centralina per regolare la coppia e le singole pinze freno. Sono complementari al mantenimento dell'assetto anche il controllo di trazione (TCS) e il sistema di antibloccaggio delle ruote (ABS). [caption id="attachment_16353" align="alignnone" width="622"] Esempio del funzionamento dell'ESP - controllo elettronico della stabilità[/caption] Gli esperti ritengono l'ESP il miglior sistema di sicurezza, secondo solo alle cinture di sicurezza: può evitare fino all'80% degli incidenti dovuti a sbandamento. Dal 1995, infatti, si stima abbia evitato oltre 190.000 incidenti salvando 6.000 vite umane solo in Europa. Nonostante lo scetticismo di alcune persone che si ritengono abbastanza abili alla guida già da sé, alcuni studi confermano che nemmeno un pilota professionista può superare l'efficacia dell'ESP nelle manovre d'emergenza, grazie alla capacità di agire su elettronica e meccanica in tempo reale. Inoltre, in una situazione d'emergenza può subentrare il panico che rende il conducente meno lucido e reattivo. ESP obbligatorio, cosa prevede la normativa Il primo passo in favore dell'ESP è avvenuto nel nel 2009, quando si stabilì che a partire dal 1 novembre 2011 il controllo elettronico di stabilità era obbligatorio sui nuovi autoveicoli omologati nei paesi dell'Unione Europea. Per questo motivo, i veicoli in commercio fino ad oggi potevano ancora essere venduti senza ESP se omologati prima del 1 novembre 2011. All'epoca questa decisione intendeva dare tre anni di tempo alle case automobilistiche (fino al 1 novembre 2014) per inserire l'ESP di serie su tutte le vetture. Ecco che dal 1 novembre 2014 tutte le auto di nuova immatricolazione dovranno uscire di fabbrica con l'ESP di serie. L'obbligo dell'ESP riguarda tutte le autovetture e tutti i veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate di massa totale. Ad oggi è già presente nell'84% delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri d'Europa. Negli Stati Uniti l'Esp è obbligatorio da tempo per tutti i veicoli fino a 4,5 tonnellate, così come in Australia e Israele; a breve, invece, adotteranno l'obbligatorietà anche Giappone, Turchia, Corea e Russia. In Cina solo il 25% delle auto nuove è dotato di sistema ESP, mentre nel mondo la percentuale è del 55%.
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Midland Enerjump è il primo caricatore compatto che ricarica la batteria dei veicoli in panne: un vero e proprio power bank per l'automobile. Restare con la batteria scarica è un incubo sia per gli utilizzatori di smartphone e app, sia per i guidatori: se per i primi si sono diffusi da tempo i power bank - delle piccole batterie portatili in grado di regalare una ricarica d'emergenza -, per le automobili non c'era soluzione. Ci ha pensato Midland che, in occasione dell'EICMA 2014, presenta Enerjump. Midland Enerjump è un power bank per l'automobile: grazie agli oltre 40 anni di esperienza a livello internazionale, Midland presenta questo potente e compatto caricatore portatile, pensato per la ricarica di emergenza di tutti i dispositivi mobili e delle batterie dei veicoli. Un vero e proprio gioiellino di tecnologia ed utilità: è il primo powerbank per la batteria dell'automobile in assoluto; può ricaricare la batteria di veicoli in panne, grazie al cavo elettrico e alle pinze rossa e nera in dotazione, in modo da fornire l'energia d'emergenza necessaria. Naturalmente, oltre alla batteria dell'auto, Midland Enerjump può ricaricare qualsiasi dispositivo a batteria - come tablet, smartphone, intercom BT, action camera XTC, fotocamere o MP3 - grazie al cavo USB in dotazione. Un iPhone, ad esempio, può essere caricato completamente oltre 3 volte. Il vero vantaggio di Midland Enerjump è nelle dimensioni: estremamente contenute, con un peso di soli 300 grammi, in modo da poterlo portare sempre con sé come un classico power bank con l'aggiunta di poterlo usare anche con moto, auto e camper! [caption id="attachment_16321" align="alignnone" width="622"] Midland Enerjump è in grado di far ripartire un'auto in panne[/caption] La differenza con i normali power bank, che rende Midland Enerjump in grado di riavviare un veicolo in panne, è la capacità nominale di 8000 mAh abbinata all'uscita a 12V che eroga un'alta corrente di picco. Basterà, quindi, collegarlo alla batteria dell'auto con le pinze in dotazione e il mezzo ripartirà senza dover ricorrere all'aiuto di altri veicoli o a manovre faticose e pericolose. Completano il dispositivo una potente torcia a led - sempre utile in auto - dotata anche di una modalità intermittente per fare da segnalazione luminosa di SOS e l'indicatore di livello di carica a 5 led. Una volta scaricato, basta collegare Enerjump ad una presa elettrica per restituirgli l'energia e rimetterlo a bordo dell'auto. Quanto costa Midland Enerjump? Il prezzo di Enerjump è di circa 99 euro. Vediamo le specifiche tecniche e la scheda di Midland Enerjump power bank per l'auto: Contenuto della confezione: ‐ Enerjump ‐ Cavo avviamento con pinze ‐ Alimentatore da auto 12V ‐ Caricatore da muro ‐ Cavo USB/micro USB Caratteristiche tecniche principali: ‐ Capacità nominale: 8000 mAh ‐ Input: 12/14V ‐ 1A ‐ Output: 5V ‐ 2A ‐ Avviamento auto: 12V ‐ Corrente avvio: 200A ‐ Picco di corrente: 400A ‐ Peso: 300g  
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Il direttore generale della Motorizzazione civile chiarisce l'interpretazione da dare alla nuova legge sulla trascrizione del nome di chi guida l'auto sul libretto di circolazione. Come ormai noto, dal 3 novembre diventa obbligatoria la trascrizione sul libretto di circolazione per prestare l'auto a terzi. Si tratta di una legge emanata già alcuni anni fa, ma che non era entrata in vigore perché la motorizzazione aveva bisogno di tempi tecnici per la sua attuazione. La notizia - come prevedibile - ha creato un grosso scalpore e sulla nostra pagina Facebook si è scatenato il panico. Arriva così una risposta di Maurizio Vitelli, direttore generale della Motorizzazione civile, su "il Fatto Quotidiano" che inquadra la norma e prova a tranquillizzare i cittadini. Prestare l'auto sarà ancora possibile Vitelli chiarisce la ragion d'essere di questo provvedimento che deve essere visto come un'opportunità piuttosto che un appesantimento burocratico: "sull'intestazione temporanea della carta di circolazione si è fatto tanto allarmismo per niente: la norma riguarda soprattutto quelli che prendono un'auto in affitto da società di noleggio, con un contratto che spesso è annuale". Dei 250 mila veicoli interessati, saranno pochissimi quelli dei privati: raramente si presta l'auto a un amico o un conoscente per oltre 30 giorni mentre i conviventi possono comunque usarla senza dover aggiornare il libretto. "La norma non intende contrastare il prestito dell'auto, ma l'uso prolungato e illegittimo di certi comodati", puntualizza il Direttore. Si tratta di una norma ben studiata che ha necessitato di un lungo iter per arrivare alla sua versione definitiva - e applicabile dal 3 novembre 2014 - e pensata per contrastare un certo numero di problemi: "la questione fu posta a seguito dell'individuazione di un'anziana nullatenente che disponeva di centinaia di veicoli guidati da svariati soggetti non identificati e non sempre idonei alla guida; nel 2010, si pensò a questa norma con lo scopo generale di conoscere il responsabile della circolazione dei veicoli" - precisa Vitelli -. Una piccola parentesi sui vantaggi per i cittadini - oltre che per le casse dello stato -: "con questa legge, il noleggio di una vettura non richiederà più le doppie notifiche - con i relativi costi - perché le infrazioni verranno contestate direttamente a chi le compie".
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Ferrari esce da Fca e sbarca in borsa, a Wall Street e in Europa, entro il 2015. Una ventata di liquidità che Fca userà per il suo piano industriale e per rilanciare Alfa Romeo. Marchionne resterà presidente. Da quando Marchionne ha sostituito Montezemolo alla guida della Ferrari, molti appassionati del Cavallino hanno storto il naso. Così, in occasione del primo CdA a Londra (nuova sede fiscale del gruppo), arriva l'annuncio a sorpresa dello scorporo della Ferrari da Fca. Per Elkann il CdA a St. James Street "dà la possibilità a Fca di rafforzarsi e a Ferrari - ed Exor - di iniziare una nuova fase della sua grande storia, dandole maggiore autonomia per il miglior futuro industriale e sportivo". Sergio Marchionne manterrà la carica di presidente anche dopo la scissione: il divorzio Fiat - Ferrari riguarderà sostanzialmente solo la quotazione in borsa. Il 10% di Ferrari, infatti, sarà quotato negli States durante il 2015 e in un altro mercato europeo (probabilmente Italia, Gran Bretagna o Olanda). Le restanti quote di Ferrari saranno divise tra gli azionisti di Fiat Chrysler Automobiles (gli Agnelli sono i soci di maggioranza), mentre il 10% resterà a Piero Landi Ferrari, figlio di Enzo Ferrari. Exor avrà, alla fine di questa operazione, circa il 24% del Cavallino. L'annuncio ha immediatamente spinto in alto il titolo in Borsa di FCA con un +11,63% a Wall Street e un +12,79% a Milano. Si prevede che l'operazione di quotazione di Ferrari potrebbe fruttare 4-5 miliardi di euro di liquidità che serviranno per finanziare il rilancio del marchio Alfa Romeo illustrato nel piano industriale che lo scorso maggio Sergio Marchionne ha presentato a Detroit. Grazie a questa arguta operazione Marchionne rispetterà la promessa di non snaturare l'italianità di Ferrari, dandole la protezione di Exor e regalando, allo stesso tempo, preziosa liquidità a Fca per rispettare il piano industriale; d'altronde la Ferrari lasciata in eredità da Montezemolo gode di ottima salute e può permettersi di "regalare" i soldi della sua quotazione in borsa ad Fca. "È un'operazione che dà vantaggi da tutti i punti di vista. Quanto frutterà? Sarà il mercato a darne una valutazione, ma sono molto ottimista. È una grandissima opportunità anche per preservare l’italianità dell’azienda e la sua immagine di produttore di auto di lusso", dice Marchionne. Il CdA di Londra stabilisce anche un prestito obbligazionario da 2,5 miliardi di dollari rivolto a investitori istituzionali statunitensi e internazionali. Sicuramente si tratta di iniziative importanti, destinate ad incidere nei marchi Ferrari, Fiat e soprattutto Alfa Romeo: mentre molte persone, sulla pagina Facebook di NuvolariTV, reagivano con sdegno al passaggio di consegne di Montezemolo a Marchionne, ora la casa di Modena sembra poter intraprendere una strada più autonoma (pur finanziando, di fatto, Fca), magari in grado di restituirle il rispetto che merita anche in campo sportivo dopo le delusioni degli ultimi anni. La speranza, comunque, è che questa operazione che vuole - a detta di Marchionne - preservare l'italianità del marchio non implichi che Fiat, Alfa e Lancia siano condannate ad una perdita di italianità, nel design ma anche nell'ingegneristica. Un paradosso se pensiamo al glorioso passato italiano sia in termini di innovazione che di stile.
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Anche alcuni modelli di Audi richiamati per airbag difettosi. Si tratta del problema degli airbag Takata che coinvolge circa 850 mila Audi. Il richiamo dei veicoli per la sostituzione di componenti danneggiati o difettosi è diventata una consuetudine che le Case automobilistiche, ormai, sfruttano per un ritorno d'immagine: una situazione che a prima vista può danneggiare la reputazione del marchio ma che spesso finisce per rinforzarla grazie alla trasparenza e alla vicinanza che il cliente sente. Insomma, un'ulteriore garanzia di sicurezza e di controllo costante. Anche Audi, marchio tedesco diventato sempre più sinonimo di qualità ed affidabilità tedesca, richiama 850.000 veicoli in tutto il mondo per gli airbag difettosi costruiti dalla giapponese Takata. Si tratta di un problema noto da tempo, per cui il richiamo delle Audi, forse, è anche un po' tardivo. Tuttavia, pare che a differenza del problema precedente, qui si tratti solo di un problema al firmware che regola il funzionamento dell'airbag, per cui basterebbe un semplice upgrade. Quali Audi sono state richiamate per airbag difettosi [caption id="attachment_16290" align="alignnone" width="622"] Anche alcune Audi richiamate per airbag difettosi della Takata[/caption] Vediamo quali sono le vetture Audi richiamate per airbag difettosi. Come detto, si tratta di circa 850 mila veicoli: sono tutti A4 berlina. Gli airbag difettosi Takata si trovano sui modelli Limousine, Avant e Allroads costruiti dalla fine del 2011 a metà ottobre del 2014. Lo ha reso noto la Casa tedesca dalla centrale di Ingolstadt. Anche nel caso delle Audi, il problema è negli airbag Takata, il cui sistema elettronico talvolta non funziona. La Casa tedesca afferma che "sono state effettuate una serie di ricerche per individuare il problema: il richiamo riguarda alcuni modelli per i quali bisognerà effettuare una messa a punto del sistema elettronico". Attualmente non risultano incidenti in cui abbiano inciso gli airbag difettosi, ma sono in corso delle indagini per appurarlo. Ad ogni modo è impressionante che nei primi 6 mesi del 2014 ci siano stati 31,4 milioni di richiami nei soli Stati Uniti: gli airbag della Takata sarebbero presenti anche su BMW, Chrysler, Ford, Honda, Mazda, Nissan e Toyota.
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La legge di stabilità 2015 modifica l'esenzione dal pagamento del bollo: nel 2015 si pagherà anche per auto con più di 20 anni in quanto l'età minima è stata innalzata a 30 anni. Questo per combattere il forte abuso per beneficiare delle agevolazioni fiscali. Il 2015 sarà un anno di profonde novità per i guidatori, a partire dall'arrivo del nuovo codice della strada 2015, fino ad arrivare ad alcune novità introdotte in altre sedi, come la legge di stabilità 2015. È proprio in quest'ultima che il Governo rivede la situazione sulle auto d'epoca, riscontrando che la legge attuale è troppo permissiva. Oggi infatti un'auto è esentata dal pagamento del bollo se ha più di venti anni e se ha rilevanza storica. Purtroppo la rilevanza storica è stata concessa con una certa facilità rendendo quasi automatica l'agevolazione al 20° compleanno dell'auto. Addirittura molti veicoli commerciali obsoleti hanno ottenuto la certificazione di rilevanza storica, pur essendo regolarmente impiegati con tutto lo smog che ne consegue. Basti pensare che nel 2011 c'erano 1500 auto con certificazione di rilevanza storica; nel 2012 erano 160 mila (dati forniti da Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'ACI). Con questa proposta verranno recuperati ben 200 milioni di euro. Il presidente dell'ACI è, dunque, consapevole che questi numeri sono la fotografia di un'Italia che non perde occasione per approfittare di qualsiasi agevolazione: "proporremo al Governo delle misure che prevedono una lista chiusa di modelli con rilevanza storica che meritano di essere tutelati". Roberto Loi, presidente dell'ASI - l'ente responsabile della certificazione di storicità -, critica la legge di stabilità poiché danneggerebbe molti collezionisti mettendo a rischio demolizione tanti modelli del periodo 1985-1995. Anche Eugenio Franzetti, responsabile della comunicazione di Peugeot, solleva la questione: "si rischia che per punire i furbi si vadano a penalizzare anche i collezionisti che senza esenzione del bollo non potrebbero permettersi la vettura". Alcuni giustamente invocano una soluzione intermedia che possa considerare un "grado di storicità" dipendente sia dal modello di vettura, sia dalla sua età e far pagare una sorta di "bollo a scalare" a seconda delle fasce di vetture. La proposta dell'ACI L'ACI ha proposto un elenco finito di modelli con più di 20 anni che abbiano rilevanza storica. Si tratta di 340 modelli di varie marche e segmenti. Ecco l'elenco modelli storici proposto dall'ACI in ordine di brand: AC (tutti i tipi) Alfa Romeo 155 (tutti i modelli a benzina) Alfa Romeo 164 (tutti i modelli a benzina) Alfa Romeo 1750 (tutti i modelli) Alfa Romeo 2000 (tutti i modelli) Alfa Romeo 33 1.7 16v Alfa Romeo 6 (tutti i modelli) Alfa Romeo 75 1.8 Turbo Alfa Romeo 75 2.0 Twin Spark Alfa Romeo 75 2.5 V6 Alfa Romeo 75 3.0 V6 Alfa Romeo 90 (tutti i modelli) Alfa Romeo Alfasud (tutti i modelli) Alfa Romeo Alfetta (tutti i modelli) Alfa Romeo Arna (tutti i modelli) Alfa Romeo Giulia (tutti i modelli) Alfa Romeo Nuova Giulietta (tutti i modelli a benzina) Alfa Romeo GT Junior (tutti i modelli) Alfa Romeo RZ 3.0 Alfa Romeo Spider (modelli prodotti dal 1966 al 1993) Alfa Romeo SZ 3.0 Alpine Renault (tutti i tipi) Apal Speedster (tutti i modelli) Aro (tutti i tipi a benzina) Aston Martin (tutti i tipi) Audi 100 (tutti i modelli Quattro) Audi 200 (tutti i modelli) Audi 80 (tutti i modelli Quattro) Audi 90 (tutti i modelli Quattro) Audi Cabrio (tutti i modelli) Audi Coupè (tutti i modelli) Audi Quattro (tutti i modelli) Audi V8 (tutti i modelli) Austin Metro MG (modelli Turbo) Austin Mini (tutti i modelli) Austin Healey (tutti i tipi) Autobianchi 500 Giardinetta Autobianchi A112 (tutti i modelli Abarth) Autobianchi Bianchina (tutti i modelli) Autobianchi Y10 1.3 GT Autobianchi Y10 4wd Autobianchi Y10 Turbo Automirage (tutti i tipi) Bentley (tutti i tipi) Bertone (tutti i tipi a benzina) BMW 1502 (tutti i modelli) BMW 1602 (tutti i modelli) BMW 2002 (tutti i modelli) BMW 2800 (tutti i modelli) BMW 3.0/3.3 (tutti i modelli) BMW Serie 3 (tutti i modelli Cabrio) BMW Serie 3 (tutti i modelli Coupè) BMW Serie 3 (tutti i modelli Touring) BMW Serie 3 318IS BMW Serie 3 320IS BMW Serie 3 323 BMW Serie 3 325 BMW Serie 3 M3 BMW Serie 5 525 (solo benzina) BMW Serie 5 530 (solo benzina) BMW Serie 5 535 BMW Serie 5 540 (solo benzina) BMW Serie 5 M535i BMW Serie 5 M5 (solo versioni E28, E34) BMW Serie 6 (tutti i modelli) BMW Serie 7 (tutti i modelli) BMW Serie 8 (tutti i modelli) BMW Z1 (tutti i modelli) Bugatti (tutti i tipi) Cadillac (tutti i tipi) Caterham (tutti i tipi) Chevrolet Blazer (tutti i modelli) Chevrolet Camaro (tutti i modelli) Chevrolet Corvette (tutti i modelli) Chevrolet Suburban (tutti i modelli) Chrysler Viper (tutti i modelli) Citroen 2cv (tutti i modelli) Citroen AMI6 (tutti i modelli) Citroen AMI8 (tutti i modelli) Citroen AX (tutti i modelli Sport) Citroen BX GTI Citroen CX (tutti i modelli a benzina) Citroen ID-DS (tutti i modelli) Citroen Mehari (tutti i modelli) Citroen SM (tutti i modelli) Citroen Visa GTI Citroen Visa Mille Piste Citroen Visa Trofeo Citroen XM 2.0 Turbo Citroen XM 3.0 DAF (tutti i tipi) Daihatsu Feroza (tutti i modelli) Daimler (tutti i tipi) Datsun (tutti i tipi) De Tomaso (tutti i tipi) Dino (tutti i tipi) Elva (tutti i tipi) Ferrari (tutti i tipi) Fiat 124 1400 Special Fiat 124 1600 Special T Fiat 124 Familiare Fiat 124 Abarth Rally Fiat 124 Coupè / Sport Coupè Fiat 124 Spider / Sport Spider Fiat 127 1300 Sport Fiat 127 4 Porte Fiat 127 Panorama Fiat 127 Rustica Fiat 128 Coupè Fiat 128 Familiare Fiat 128 Rally Fiat 130 (tutti i modelli) Fiat 131 Rally Abarth Fiat 131 Racing Fiat 131 Racing Volunetrico Fiat 132 (tutti i modelli a benzina) Fiat 500 (tutti i modelli) Fiat 850 (tutti i modelli) Fiat Campagnola (tutti i modelli) Fiat Cinquecento Giannini Fiat Cinquecento Scioneri Fiat Cinquecento Sporting Fiat Croma (tutti i modelli Turbo Bz.) Fiat Croma 1.9 ID Fiat Croma 2.5 V6 Fiat Croma CHT Fiat Dino (tutti i modelli) Fiat Duna (tutti i modelli) Fiat Panda 30 Fiat Panda 45 Fiat Panda 4×4 Fiat Punto (tutti i modelli Cabrio) Fiat Punto GT Turbo Fiat Punto Energy Saving Fiat Regata Energy Saving Fiat Ritmo (tutti i modelli Abarth) Fiat Ritmo (tutti i modelli Cabrio) Fiat Ritmo 105 Fiat Ritmo Energy Saving Fiat Tempra (tutti i modelli 4×4) Fiat Tipo 1.8 Fiat Tipo 2.0 Fiat Tipo Giannini Fiat Uno Turbo D Fiat Uno Turbo I.E. Fiat X1/9 (tutti i modelli) Ford Capri (tutti i modelli) Ford Escort (tutti i modelli Cabrio) Ford Escort (tutti i modelli RS) Ford Escort Cosworth Ford Escort GT Ford Escort Mexico Ford Escort XR3 Ford Fiesta (tutti i modelli Turbo) Ford Fiesta XR2 Ford M151 (tutti i modelli) Ford Mustang (tutti i modelli) Ford Sierra (tutti i modelli 4×4) Ford Sierra (tutti i modelli RS) Ford Sierra XR4 Ford Sierra V6 Giannini (tutti i tipi) Ginetta (tutti i tipi) Honda Civic (tutti i modelli Coupè) Honda NSX 3.0 Hyundai S-Coupè (tutti i modelli) Innocenti Mini (tutti i modelli) Iso-Rivolta (tutti i tipi) Jaguar (tutti i tipi) Jeep (tutti i tipi a benzina) Jensen (tutti i tipi) Lada Niva (tutti i modelli) Lamborghini (tutti i tipi) Lancia 037 Rally Lancia Beta (tutti i modelli Coupè) Lancia Beta (tutti i modelli Spider) Lancia Beta HPE (tutti i modelli) Lancia Beta Montecarlo Lancia Dedra (tutti i modelli 4×4) Lancia Dedra (tutti i modelli Turbo a benzina) Lancia Delta (tutti i modelli 4×4) Lancia Delta (tutti i modelli Turbo e HF) Lancia Delta GT Lancia Delta S4 Lancia Fulvia (tutti i modelli) Lancia Gamma (tutti i modelli) Lancia K Coupè Lancia K Turbo 20v Lancia Montecarlo (tutti i modelli) Lancia Prisma 4WD Lancia Stratos HF (tutti i modelli) Lancia Thema (tutti i modelli a benzina) Lancia Trevi Volumex Land Rover (tutti i tipi) Lincoln (tutti i tipi) Lotus (tutti i tipi) Marcos (tutti i tipi) Maserati (tutti i tipi) Matra (tutti i tipi) Mazda MX-3 (tutti i modelli) Mazda MX-5 (tutti i modelli) Mazda RX-7 (tutti i modelli) Mercedes Tutte le serie G (tutti i modelli) Mercedes Tutte le serie S (tutti i modelli) Mercedes Tutte le serie SL (tutti i modelli) Mercedes W114/115 (tutti i modelli Cabrio) Mercedes W114/115 (tutti i modelli Ce) Mercedes W123 (tutti i modelli Cabrio) Mercedes W123 (tutti i modelli Ce) Mercedes W124 (tutti i modelli Cabrio) Mercedes W124 (tutti i modelli Ce) Mercedes W201 (190) 2.3 16v Mercedes W201 (190) 2.5 16v MG (tutti i tipi) Mitsubishi 3000 (tutti i modelli) Mitsubishi Eclipse (tutti i modelli) Mitsubishi Pajero (tutti i modelli) Morgan (tutti i tipi) Morris Mini (tutti i modelli) Nissan 200 SX Nissan 300 ZX Nissan Patrol (tutti i modelli) NSU (tutti i tipi) Oldsmobile (tutti i tipi) Opel Ascona 1.9 2 Porte Opel Ascona 400 Opel Ascona A 1.6 S/SR Opel Ascona A 1.9 S/SR Opel Ascona B 1.9/2.0 Opel Ascona SR Opel Calibra (tutti i modelli) Opel Commodore (tutti i modelli) Opel Corsa GSI Opel Kadett (tutti i modelli Cabrio) Opel Kadett B Coupè Rally 1.9 Opel Kadett C GT/E 1.9/2.0 Opel Kadett E GSI 1.8 Opel Kadett 2.0 16v Opel Manta (tutti i modelli) Opel Omega 3.0 24v Opel Senator (tutti i modelli) Panther (tutti i tipi) Peugeot 104 ZS Peugeot 106 Rally Peugeot 205 (tutti i modelli Cabrio) Peugeot 205 GTI Peugeot 205 Rally Peugeot 205 Turbo 16v Peugeot 304 (tutti i modelli Cabrio) Peugeot 309 GTI Peugeot 405 (tutti i modelli Turbo) Peugeot 405 MI16 Peugeot 504 (tutti i modelli Cabrio) Peugeot 504 (tutti i modelli Coupè) Peugeot 605 2.0 Turbo Peugeot 605 3.0 24v Pininfarina (tutti i tipi) Pontiac Firebird (tutti i modelli) Porsche (tutti i tipi) Rayton Fissore (tutti i tipi) Renault 19 (tutti i modelli Cabrio) Renault 21 2.0 Turbo Renault 25 2.5 V6 Turbo Renault 30 (tutti i modelli) Renault 4 850 Renault 4 Frog Renault 5 (tutti i modelli Alpine) Renault 5 (tutti i modelli Cabrio) Renault 5 (tutti i modelli Turbo) Renault 5 GT Turbo Renault Clio (tutti i modelli Williams) Renault Clio 1.8 16v Renault Espace (tutti i modelli Quadra) Renault Espace 2.8 V6 Renault Fuego (tutti i modelli Turbo Bz.) Renault Safrane (tutti i modelli) Renault Simpar (tutti i tipi) Rolls Royce (tutti i tipi) Rover 2600 SD1 (tutti i modelli) Rover 3500 SD1 (tutti i modelli) Rover 3500 P6 (tutti i modelli) Rover Mini (tutti i modelli) Rover Vanden Plas SD1 (tutti i modelli) Rover Vitesse SD1 (tutti i modelli) Saab 900 (tutti i modelli) Saab 9000 (tutti i modelli Cabrio) Saab 9000 (tutti i modelli Turbo) Saab 96 (tutti i modelli) Saab 99 (tutti i modelli) Seat 600 Jungla Seat 850 Orsa Seat Ibiza GT Simca 1000 Rally Simca Bagheera (tutti i modelli) Skoda 105 (tutti i modelli) Skoda 120 (tutti i modelli) Skoda 130 (tutti i modelli) Steyr Puch (tutti i tipi) Subaru Legacy (tutti i modelli) Suzuki LJ (tutti i modelli) Suzuki SJ/Samurai (tutti i modelli) Talbot Murena (tutti i modelli) Talbot Samba Cabrio Talbot Samba Rally Talbot Sunbeam Lotus (tutti i modelli) Talbot Sunbeam TI (tutti i modelli) Toyota Celica (tutti i modelli) Toyota Land Cruiser (tutti i modelli) Toyota MR2 (tutti i modelli) Toyota Supra (tutti i modelli) Triumph Dolomite Sprint Triumph GT6 (tutti i modelli) Triumph Spitfire (tutti i modelli) Triumph Stag (tutti i modelli) Triumph TR7 (tutti i modelli) Triumph TR8 (tutti i modelli) UAZ (tutti i tipi) Venturi (tutti i tipi) Volkswagen Corrado (tutti i modelli) Volkswagen Golf (tutti i modelli Cabrio) Volkswagen Golf (tutti i modelli G60) Volkswagen Golf (tutti i modelli Syncro) Volkswagen Golf 1100 Volkswagen Golf GTD Volkswagen Golf GTI Volkswagen Golf V6 Volkswagen Maggiolino (tutti i modelli) Volkswagen Passat (tutti i modelli G60) Volkswagen Passat (tutti i modelli Syncro) Volkswagen Pescaccia (tutti i modelli) Volkswagen Scirocco (tutti i modelli) Volkswagen Porsche (tutti i tipi) Volvo 240/245 (tutti i modelli a benzina) Volvo 262/264 (tutti i modelli) Volvo 480 (tutti i modelli Turbo) Volvo 780 (tutti i modelli) Volvo 850 T5 (tutti i modelli) Westfield (tutti i tipi) Willys (tutti i tipi) Wolseley (tutti i tipi)  
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Auto

La società che ha realizzato Carsh, l'app del car sharing comparato, è protagonista di un'iniziativa in favore dell'ecosostenibilità: il concorso fotografico "IG CARSH Contest: Risveglia la sostenibilità". L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l'artista @Finnanofenno e con l'ausilio dei canali comunicativi della più grande community di fotografi Instagram del mondo @igworldclub. Lanciata il 26 ottobre 2014, ha raccolto oltre 650 foto. In cosa consiste il concorso Il concorso promosso da Carsh si svolge in quattro città italiane: Milano, Roma, Firenze e Napoli. Terminerà il 30 Ottobre 2014. Il simpatico allestimento grafico a contorno dell'iniziativa è ispirato alla vita dei cittadini di queste città e rappresentato dai tipici saluti di ogni città; "Weilà Milano", "Aò Roma", "Ué Napoli", "Oh Firenze". Per partecipare al concorso basta scattare una foto che rappresenta la sostenibilità o la natura (da un parco ad un vaso di fiori fino a una soluzione di bike/car sharing etc.) in una delle 4 città identificate e caricarla su Instagram utilizzando l'hashtag relativo alla città in cui è stata scattata la foto: #weilamilano, #aoroma, #uenapoli, #ohfirenze. L'obiettivo dell'iniziativa è sensibilizzare le comunità locali, attraverso un canale giovane e fortemente social qual è Instagram, alla quantità di soluzioni di sostenibilità presenti nella propria città. Potrebbe interessarti anche: le migliori app per l'automobile
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Auto

Da uno studio di Facile.it emergono dei dati molto interessanti sulle auto italiane del 2014: in particolare l'età media delle auto in Italia e il valore medio delle auto in Italia vengono analizzati e comparati a quelli dell'anno scorso, mostrando una forte correlazione con i dati sul reddito e la crisi economica. Il comparatore di prezzi di assicurazione auto Facile.it in collaborazione con Assicurazione.it ha svolto un'analisi sulle auto circolanti in Italia rilevando un deciso aumento dell'età media delle auto e un altrettanto netta diminuzione del loro valore medio. Vediamo i dettagli dello studio e proviamo ad interpretare i dati. Lo studio sulle auto in Italia [caption id="attachment_16268" align="alignnone" width="622"] Grafico dell'età media delle auto in Italia[/caption] Secondo lo studio di Facile.it, l'età media delle auto circolanti in Italia (aggiornato a settembre 2014) è di 8,77 anni. In media, dunque, le auto circolanti in Italia risalgono all'inizio del 2006. Il valore medio delle auto in Italia si attesta a 7.487 euro. I dati fotografano la situazione attuale ma vengono anche confrontati con i dati dell'anno scorso: auto più vecchie e dal valore inferiore. L'anzianità è salita da 8,27 anni del 2013 a 8,77 anni attuali, con un abbassamento del valore delle auto da 9.026 euro del 2013 a 7.487 euro di oggi: un crollo di oltre 1.500 euro. Lo studio prova anche a comparare i dati su base regionale, rilevando come al sud la situazione sia peggiore di quella del nord: se le auto italiane hanno 8,77 anni in media, quelle della Sardegna sono molto più vecchie arrivando addirittura a 9,75 anni, quelle della Basilicata 9,63 anni e quelle della Sicilia 9,51 anni. Molto alte anche le età medie in Calabria (9,26 anni), Friuli Venezia Giulia (9,22) e Puglia (9,1). Valori inferiori alla media si trovano, invece, in Toscana (8,0 anni), Valle d’Aosta (8,08) e Lombardia (8,26). Tutti questi dati acquistano ancora più peso se consideriamo che l'ACI nel 2007 fissava l'età media dei veicoli in Italia a 7,5 anni. Riguardo al valore delle auto in Italia, i dati su base regionale risultano piuttosto simili a quelli sull'età: le auto dal valore inferiore in Italia si trovano in Sardegna, con appena 6.430 euro; seguono la Sicilia con 6.540 euro, la Calabria con 6.760 euro e la Campania con 6.935 euro. I prezzi medi più elevati delle auto circolanti in Italia si trovano in Valle d’Aosta (8.715 euro), Trentino Alto Adige (8.400 euro), Veneto (8.220 euro) e Lombardia (8.205 euro). La correlazione inversa tra età e reddito, secondo lo studio, è collegata con il reddito: sia su base nazionale, sia su base regionale, la situazione delle auto è spiegabile con la crisi economica: è evidente che i dati seguano i livelli di reddito delle regioni con differenze marcate tra nord e sud. Cosa significano questi dati Innanzitutto va fatta una serie di premesse: per poter valutare attendibilità e fedeltà dell'analisi occorrerebbe conoscere informazioni dettagliate sul campione utilizzato. Lo studio di cui abbiamo parlato è stato realizzato da Facile.it, tuttavia non è chiaro se il campione utilizzato sia rappresentativo e se, quindi, i risultati dell'analisi possano essere estesi all'intera popolazione. L'unità d'analisi è fondamentale anche per evitare di commettere errori interpretativi, quali la fallacia ecologica. Infine, una correlazione tra dati richiede un grosso sforzo interpretativo per stabilire l'esistenza di un rapporto causa-effetto. Fatte queste necessarie premesse, è naturalmente ipotizzabile che la crisi economica in Italia possa far calare il mercato dell'auto, il valore delle auto stesse e far aumentare l'età media con meno immatricolazioni. È anche interpretabile in tal senso lo studio di Autoscout24 secondo cui il prezzo medio delle auto usate è cresciuto dell'1,24%, segno che la crisi economica spinge le persone a cercare un'auto usata piuttosto che comprarne una nuova. Nonostante ciò, potrebbero essere diverse le cause dell'abbassamento dell'età media e del valore medio delle auto. La saturazione del mercato dell'auto, ad esempio, rende più florido il mercato di auto usate e spiega anche una minore richiesta di auto nuove: in questo modo i prezzi delle auto si abbassano tout court mentre l'età media è destinata a crescere. L'età media, a proposito, essendo per l'appunto una media, è un risultato che soffre dei cosiddetti valori estremi: su una media di 8,77 anni, incidono molto di più le auto d'epoca - che possono avere anche 40 anni in più dell'età media - che le auto appena immatricolate - che al massimo possono avere 8,76 anni in meno della media -. Considerando che le auto d'epoca continuano ad invecchiare di anno in anno, è abbastanza naturale che l'età media dei veicoli abbia una tendenza a non diminuire. Molto più interessante sarebbe conoscere la mediana al posto della media. Un'altra causa potrebbe essere il progresso dell'affidabilità e della tecnologia: le auto, da un po' di tempo, vengono vendute con tantissimi optional e un'ottima qualità costruttiva, per cui, probabilmente, la sensazione di obsolescenza e l'insorgenza di problemi gravi, che spingono i loro proprietari a sostituirle, nascono più tardi rispetto al recente passato.
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Auto

Il sistema street control utilizza una telecamera che scatta fotografie ad alta risoluzione per individuare auto in doppia fila, in divieto di sosta o fermata, senza revisione o assicurazione ecc. Arriva a Roma: vediamo dove è usato e quando fare ricorso per le multe con street control.  [caption id="attachment_16261" align="alignnone" width="622"] Il sistema street control rileva le auto in doppia fila[/caption] L'auto in doppia fila è una di quelle cose che ormai caratterizza gli italiani, soprattutto nelle città più trafficate. Oltre a bloccare il veicolo parcheggiato regolarmente "in prima fila", parcheggiare in doppia fila restringe la strada finendo spesso con l'obbligare le auto ad un senso unico alternato molto pericoloso per la sicurezza stradale. D'altro canto, diciamolo, fermare l'auto in doppia fila diventa una necessità: spostarsi con l'auto in una città come Roma per compiere normali azioni - come fare la spesa, fermarsi a prendere le sigarette o un caffè, aspettare una persona e così via - è praticamente impossibile se si vuole rispettare il codice della strada e fermare l'auto in posti consentiti. La difficoltà di trovare posti gratuiti così come l'ingiustizia di pagare una sosta molto più lunga di quella di cui si ha bisogno, il traffico enorme in cui ci si imbatte se si vuole provare a cercare posto in zona sono deterrenti reali ed irrisolti del profilo urbano di molte città. Nonostante questo, lo street control diventerà presumibilmente la norma e parcheggiare in doppia fila anche per pochissimi minuti sarà molto rischioso. Perché? Vediamo come funziona e dove si trova lo street control e capirete il perché. Come funziona lo street control Street control è una telecamera per le doppie file e non solo, infallibile di giorno e di notte (è agli infrarossi), con centinaia di fotografie scattate e multe inviate istantaneamente: queste pattuglie iper-tecnologiche presto inizieranno a scandagliare le strade italiane e rimpinguare le casse comunali. La volante non deve fare altro che percorrere 400 metri a 30 km/h e il sistema street control, montato sul tetto, provvede a scattare le foto agli ignari trasgressori. Senza alcuna possibilità di contestazione - per logici motivi -, la pattuglia si ferma dopo il passaggio ed ispeziona il materiale. Tutte le foto di auto in doppia fila, con targa ben visibile grazie alle immagini ad alta risoluzione scattate dalla telecamera di street control, vengono poi individuate dagli agenti e utilizzate come prova inconfutabile dell'infrazione. E non finisce qui, il verbale viene compilato all'istante ed inviato alla centrale via tablet. Ogni multa, in questo modo, non richiede più di un paio di minuti. Non solo doppia fila Il sistema street control è in grado di rilevare divieto di sosta, doppia fila, corsia del bus occupata, strisce pedonali, passi carrabili. E col nuovo codice della strada 2015 la tecnologia street control viene usata anche per controllare revisione ed assicurazione grazie ad un database telematico: nel caso di infrazione, in questi casi, arriveranno degli agenti appositamente per noi e saranno guai. Grazie alla sincronizzazione via internet, inoltre, street control verifica eventuali permessi (ad esempio per residenti), invalidità e altre situazioni del veicolo (compreso, come detto, lo stato di revisione e assicurazione). Dove e quando verrà usato lo street control a Roma La fase di sperimentazione a Roma (con multe rilevate ma non registrate) è durata alcune settimane e street control si è dimostrato in grado di rilevare circa 500 targhe di auto "cattive", fornendo due foto per ognuna, una con dettaglio sulla targa ed una che mostrasse il veicolo nel contesto in cui si trovava durante l'infrazione. Grazie alla sincronizzazione via internet, street control verifica anche eventuali permessi (ad esempio quelli per residenti), invalidità e altre situazioni del veicolo (compreso lo stato di revisione e assicurazione). Nei test, street control ha quindi "sentenziato" circa 250 multe in un'ora. Un vigile a piedi, per rendere l'idea, supera a stento il numero di 50 multe in una giornata di lavoro. Terminate le simulazioni, street control ha iniziato a mietere le sue "vere" vittime a Roma già nella seconda metà di ottobre con 10 telecamere e circa 30 vigili addestrati ad utilizzare i dispositivi tecnologici. Se vi state chiedendo quali zone sono state "colpite", ecco la risposta. Le vie coperte da street control a Roma, divise per zone, sono: Zona 1 – Via Nomentana – Via Val Brembana – Via Arturo Graf – Via Ugo Ojetti – Viale Jonio – Via di Val Melaina – via di Monte Cervialto – Via Conti Zona 2 – Porta Pia – Viale Regina Margherita – Piazza Galeno – Viale Liegi – Piazza Ungheria – Viale Parioli – Viale Maresciallo Pilsudski – Piazza Euclide Zona 3 – Piazza Ungheria – Via Rossini – Via Paisiello – Via Porpora – Via Mercadante – Via Pinciana Zona 4 – Via Ugo Ojetti – Via Prati Fiscali – Via Conca D’Oro – Via val D’Ala Zona 5 – Via Somalia – Viale Libia – Viale Eritrea – Corso Trieste – Piazza Istria – Piazza Sant’Emerenziana – Via Nemorense – Piazza Verbano – Via Tagliamento – Via Po Zona 6 – Corso Vittorio – Largo Argentina – Via Botteghe Oscure – Piazza Venezia – Via Teatro Marcello – Piazza Bocca della Verità – Via Circo Massimo – Piazza di Porta Capena – Via dei Cerchi Zona 7 – Piazza della Repubblica – Via Nazionale – Piazza Venezia – Via del Corso – Via del Tritone – Piazza Barberini – Via Veneto – Via Pinciana – Via Sistina – Trinità dei Monti – Via San Sebastianello – Piazza di Spagna – Via Condotti – Via del Corso – Piazza Venezia Zona 8 – Piazza Farnese – Via Giulia – Lungotevere Tor di Nona – Lungotevere Marzio – Lungotevere in Augusta – Via F.Di Savoia – Piazza del Popolo – Via del Corso – Via di Ripetta – Piazza Augusto Imperatore – Via dei Pontefici – Via Vittoria – Via della Croce – Via del Babbuino – piazza del Popolo Zona 9 – Piazza Belli – Viale Trastevere – Piazza Ippolito Nievo – Via Portuense – Via Ettore Rolli – Piazzale della Radio – Viale Marconi – Piazza Righi Zona 10 – via Cipro – Piazzale degli Eroi – Via Andrea Doria – Viale Leone IV – Viale Giulio Cesare – Via Barletta – Viale delle Milizie – Via della Giuliana Zona 11 – Piazzale degli Eroi – Circonvalazione Trionfale – Piazzale Clodio – Circ.ne Clodia – Via Durazzo – Viale Angelico – Viale Mazzini – Piazza Mazzini Zona 12 – Piazza di Porta Maggiore – Via Prenestina – viale Palmiro Togliatti Zona 13 – Piazzale Appio – Via Appia – Via delle Cave – Via Tuscolana – Via Arco di Travertino – Via Appia Nuova Zona 14 – Piazza San Giovanni – Via Magna Grecia – Via Britannia – Via Concordia – Piazza Zama – Via Siria – Via Latina – Via Acaia – Piazza Armenia – Piazza Tuscolo Zona 15 – Piazza Asti – Piazza di Cinecittà Street control non soltanto a Roma   [caption id="attachment_16263" align="alignnone" width="622"] Street control è in molte città italiane, ad esempio Firenze[/caption] Viene usato, infatti, anche in altre città d'Italia, come Milano, Bari e Bologna, e in alcune zone di altre città. Ecco ad esempio lo street control a Pisa: p.zza Garibaldi p.zza XX Settembre Street Control ad Altamura: via Gravina via Vittorio Veneto corso Umberto I piazza Resistenza via XX settembre via dei Mille piazza Mercadante viale Regina Margherita via Bari via San Martino viale Martiri Street control a Palermo, già utilizzato da tempo: Zona "nord" – da via Notarbartolo a Mondello e Pallavicino Zona "centrale" – da via Notarbartolo a Corso Calatafimi Zona "sud" – da Corso Vittorio Emanuele, alla Stazione Centrale e via Messina Marine Street control a Foggia: Zona Centro: V.le XXIV Maggio - P.le Vittorio Veneto - Via della Repubblica - Via Conte Appiano - Via Torelli - Via Lanza - P.za Giordano - Via Matteotti - C.so Giannone - Via Marchese de Rosa - C.so Roma - C.so Garibaldi - C.so Cairoli - V. Manfredi - V. Galliani - V. Arpi e traverse Zona Nord: Viale Ofanto - Via Vittime Civili - Via Lucera - Via C. Marchesi - Viale Giotto - P.za Aldo Moro - Via Martiri di Via Fani - Via L. Pinto -Via P. Nenni - Via Rovelli - Via Telesforo - Rione Diaz - Rione Martucci - Viale Fortore - Via San Lazzaro - Via Domenico Fioritto - Via S. Antonio e traverse Zona Sud: Via Bari - Viale G. di Vittorio - Via Mastelloni - C.so del Mezzogiorno - Via Gramsci - Via Fares - Via Dell’Arcangelo Michele - Via Grecia - Via Spagna - Via Lussemburgo - Viale Francia - Viale Europa - Via Mons. Lenotti - Via Gissi - Via Molfetta - V.le Colombo - Viale Michelangelo - Viale 1° Maggio - V. Calvanese - V. De Petra e traverse A Palermo, dopo un iniziale boom di multe, lo Street Control ha fallito ed ora è utilizzato soprattutto per il controllo delle corsie preferenziali. Vediamo perché. Problemi dello street control [caption id="attachment_16264" align="alignnone" width="622"] Viene invocato l'utilizzo di più vigili urbani a Roma al posto del sistema street control[/caption] Lo street control va in conflitto con alcuni principi di base della normativa italiana. Probabilmente la situazione verrà armonizzata col nuovo codice della strada 2015, insieme a tutti gli altri provvedimenti e novità. Tuttavia restano le polemiche sull'utilizzo dello street control. Il caso di Palermo è sintomatico di un'inadeguatezza di certe tecnologie verso il rispetto di alcuni diritti basilari previsti dal codice della strada in rispetto a principi generali dell'ordinamento italiano. Oltre ai frequenti ricorsi dei cittadini, entrano in gioco una serie di problemi, come evidenziato da Luigi Marucci, presidente dell'O.S.Po.L. (Organizzazione Sindacale delle Polizie Locali): con un sistema così drastico e repressivo, si privilegia solo lo spazio sanzionatorio, abbandonando di fatto il principio della prevenzione; inoltre, tutti questi scatti all'aperto lasciano seri dubbi inerenti al rispetto della privacy. Anche l'efficacia del sistema è comunque opinabile: spesso le macchine in doppia fila creano una vera e propria "seconda fila" di macchine e - in questo caso - le uniche targhe visibili sono quelle della prima e dell'ultima auto. Si aggiunge, poi, il fatto che sosta e fermata non sono la stessa cosa e non sempre il divieto di sosta è anche un divieto di fermata: nel caso in cui il conducente si trovi in prossimità del veicolo, o addirittura a bordo di esso, il vigile dovrebbe contestargli personalmente l'infrazione. L'O.S.Po.L. chiede quindi di "annullare l'utilizzo del sistema street control per multare gli automobilisti, auspicando che sulle auto in tutte le strade e le piazze della capitale, ritorni il vigile urbano, magari assumendo gli oltre 2000 giovani idonei al concorso per "istruttore di vigilanza urbana" che, da oltre 5 anni, attendono il posto di lavoro". Ricorsi alle multe con street control A Palermo e in molte città d'Italia, la sosta in doppia fila viene spesso trasformata in fermata lasciando semplicemente una persona all'interno del veicolo: in tal caso la multa non può essere elevata (a meno che non ci fosse anche il divieto di fermata). Nel caso di multa con street control è possibile verificare se il luogo in cui è avvenuta la violazione del codice della strada era correttamente integrato dalla segnaletica stradale: il cartello di divieto di sosta, ad esempio, deve trovarsi anche dopo un eventuale incrocio, altrimenti il divieto di sosta non è più valido nel tratto stradale successivo all'incrocio. Infine - e questo è il punto più delicato e controverso - gli art. 200 e 201 del codice della strada prevedono che, come già accennato, la multa sia sempre contestabile immediatamente tranne che in assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo. Stando a quest'ultimo punto, sarebbe sufficiente che il conducente o il proprietario del veicolo siano nelle immediate vicinanze del veicolo per l'immediata contestazione che, ripetiamolo, con il sistema street control non avviene. Via libera, dunque, per le multe per divieto di fermata, ma sul divieto di sosta lo street control è fallace. Anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in una nota del 3 maggio 2012, afferma "i sistemi di videosorveglianza, mentre possono essere idonei a dimostrare l'avvenuta violazione, non risultano tuttavia idonei a dimostrare l'assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo, circostanza che può essere accertata solo dall'intervento diretto degli organi di polizia stradale, e pertanto non risulterebbe giustificata la contestazione non immediata".
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Auto

Dal 3 novembre, un'importante novità sul libretto di circolazione: il nome sulla patente del conducente deve essere lo stesso del libretto, cioè chi guida l'auto deve essere anche l'intestatario oppure il suo nome deve essere stato trascritto sul libretto. Coinvolte le auto aziendali. Nell'articolo scopriamo tutti i dettagli della nuova legge, quando si applica, quali eccezioni ci sono, come fare per tutelarsi e a quanto ammontano le multe. In attesa che venga approvato il nuovo codice della strada 2015, una importante novità sul libretto di circolazione entra in vigore da lunedì 3 novembre 2014 e riguarderà soprattutto le auto aziendali: diventa obbligatorio, infatti, che coincidano il nome sulla patente del conducente e il nome dell’intestatario del veicolo sulla carta di circolazione dell'auto. In sostanza, un veicolo può essere guidato solo dal suo intestatario e non da terzi. Per poter prestare l'auto, il nome di chi la guiderà deve essere aggiunto sul libretto di circolazione. La multa per l'uso dell'auto da parte di un soggetto non indicato sul libretto è molto salata. Vediamo nel dettaglio quando si applica questa nuova legge sul libretto e a quanto ammonta la multa. Quando si applica la nuova legge sul libretto di circolazione La nuova disposizione entra in vigore a partire dal 3 novembre (comma 4-bis dell'art. 94 c.d.s., come introdotto dall'art. 12, comma 1, lettera a, della legge n. 120/2010; entra in vigore soltanto ora per tempi tecnici di realizzazione dei sistemi di aggiornamento dei libretti) e riguarda - per fortuna - soltanto l'uso di auto altrui per periodi superiori ai 30 giorni, cioè quando "un soggetto diverso dall'intestatario disponga di un veicolo per un periodo di tempo superiore a 30 giorni". Se prestiamo l'auto a qualcuno o gli consentiamo di utilizzarla a lungo termine (più di 30 giorni) dobbiamo regolarizzare la situazione facendo scrivere il nome della persona sul libretto di circolazione. La normativa non riguarda l'uso dell'auto da parte di familiari e non è retroattiva. Colpirà invece i soggetti che utilizzano l'auto in comodato d'uso, come le cosiddette "auto aziendali". Vediamo in modo schematico le caratteristiche di questa nuova legge sul libretto di circolazione: Entra in vigore dal 3 novembre 2014 Riguarda gli autoveicoli di massa complessiva inferiore o uguale a 6 tonnellate e i motoveicoli Si applica quando "un soggetto diverso dall'intestatario disponga di un veicolo per un periodo di tempo superiore a 30 giorni" Non si applica ai familiari (purché vivano con l'intestatario) Al momento ancora non si applica agli autotrasportatori (iscritti all'albo, con licenza per il trasporto di cose proprie o autorizzati al trasporto di persone) Non è retroattiva: l'obbligo vale solo per gli "atti posti in essere a decorrere dal 3 novembre" Si applica ai casi di comodato e l'obbligo ricade sul comodatario Chiunque non sia obbligato, può comunque richiedere l'aggiornamento qualora lo desideri L'aggiornamento del libretto si rende necessario, oltre che in caso di temporanea disponibilità per più di trenta giorni di un veicolo intestato a terzi, anche nei casi di variazione della denominazione dell'ente intestatario o delle generalità della persona fisica intestataria o di intestazione a soggetti giuridicamente incapaci. Come chiarisce in un'intervista il direttore generale della Motorizzazione, la maggior parte dei normali guidatori non verrà intaccata, dunque, da queste novità. Dovranno tenere conto di questa novità soprattutto coloro i quali dispongono di veicoli aziendali e dei rent to buy (il pagamento di un canone per l'uso dell'auto in attesa di decidere se acquistarla pagando il saldo). Come effettuare l'aggiornamento del libretto per veicoli aziendali [caption id="attachment_16254" align="alignnone" width="622"] L'aggiornamento del libretto di circolazione va fatto allo Sportello Immatricolazioni della motorizzazione[/caption] La domanda di aggiornamento del libretto per auto aziendali deve essere presentata alla motorizzazione ("Sportello Immatricolazioni"), nell'orario di apertura. La domanda va presentata dal "comodatario" o in alternativa da un delegato. Deve contenere: dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà con la quale il comodante attesta di aver posto il veicolo nella disponibilità del comodatario con fotocopia di un valido documento di identità o di riconoscimento del comodante stesso versamento di 16€ sul c.c.p. n. 4028 (imposta di bollo dovuta per l'istanza) e di 9€ sul c.c.p. 9001 (diritti di motorizzazione) Lo sportello rilascia un tagliando di aggiornamento nel quale sono annotati nome, cognome, luogo e data di nascita e residenza del comodatario e la data di scadenza del comodato. Su questa ricevuta sarà presente la dicitura "Comodato – Intestazione temporanea effettuata ai sensi dell'art. 94, comma 4-bis, c.d.s.". L'attestazione di avvenuta annotazione non va obbligatoriamente tenuta a bordo del veicolo aziendale. Multe per mancata trascrizione su libretto di circolazione Le multe per chi non dovesse aggiornare il libretto di circolazione secondo le nuove norme sono molto salate. Parliamo, infatti, di multe che vanno dai 705 ai 3.526 euro per chi abbia disponibilità di un veicolo intestato a un terzo per oltre 30 giorni non risultante dal libretto di circolazione. Se da un lato questa norma vuole aumentare la sicurezza sulle strade, evitando quella che ormai è la normalità, cioè che il conducente di un veicolo sempre più raramente ne è anche l'intestatario, dall'altro lato bisogna criticare il fatto che questa norma aumenti ulteriormente la mole burocratica, introducendo peraltro un reato difficilmente dimostrabile dal momento che, ad un banale controllo, sarà molto complicato per le autorità verificare la dimensione temporale dell'uso del veicolo da parte di terzi.
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Auto

Le immagini della nuova Skoda Fabia 2015, che è disponibile al prezzo di circa 11.000 euro a partire da gennaio 2015. Da apprezzare le linee nette e spigolose che danno origine ad un piacevole gioco di luci e ombre sulle superfici della nuova Skoda Fabia 2015. Si può scegliere fra due motori a benzina (1.0 a tre cilindri da 60 e 75 CV e 1.2 TSI da 90) e il nuovo 1.4 TDI diesel da 75 CV. Tra le novità troviamo la possibilità di collegare lo smartphone con il sistema multimediale MirrorLink e utilizzare le applicazioni del cellulare sullo schermo della nuova Skoda Fabia 2015. Il motore più interessante della nuova Skoda Fabia 2015 è certamente quello da 90 cavalli. Eccone le caratteristiche: Dimensioni in centimetri: lunghezza 399 - larghezza 173 - altezza 147 - passo 247 Velocità massima: (km/h) 185 Accelerazione: 0-100 km/h 11" Consumo medio: (km/l) 21,3  
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