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Il prossimo fine settimana, 1 e 2 maggio, è in programma il terzo appuntamento della Targa Tricolore Porsche sul circuito di Le Castellet. Con 120 piloti al via, la “classica” trasferta d’oltralpe segna un ulteriore record confermando l’ottimo stato di salute della serie. L’appuntamento francese rappresenta una tappa importante del monomarca organizzato da Italia Motorsport-Porsche Club Italia in collaborazione con la Pirelli, perché potrebbe dare una svolta alle classifiche di campionato e rappresentare per alcuni piloti, che alla vigilia godevano dei favori del pronostico, l’ultimo appello per recuperare il gap di inizio stagione. Lotte sempre più incandescenti nella GT3 Cup dove sui podi delle prime tre gare sono saliti 6 piloti diversi. L’omogeneità delle forze in pista rende la serie altamente spettacolare con punte di agonismo invidiabili da qualsiasi altra serie monomarca. Leader del campionato, dopo le gare del Mugello e di Vallelunga è il canturino Ivan Costacurta (Ebimotors) con 3 punti di vantaggio su Ermes Lombardi (Bonaldi Motorsport), vincitore della gara di apertura del Mugello, e 4 lunghezze su Franco Greco (Petri Corse). Alle spalle dell’ipotetico podio di campionato, ci sono “Gioga” (Bellspead), secondo nella gara del Mugello, e Francesco Castellacci (Petri Corse) a pari merito. Gianpaolo Lastrucci (Nos Racing) insegue dalla sesta posizione dopo il podio di Vallelunga. Nella classe GT3 r2, riservata alla Gt3 Cup 996, il dominio di Alessandro Lovato (Bonaldi Motorsport) è confermato dall’en-plein centrato nei primi due appuntamenti. Il romano Claudio Terenzi (Star Cars), segua a 6 punti di distacco, rimanendo in agguato in attesa di una defezione per raccogliere lo scettro di classe. Molti i piloti oggetto di penalità: Fabio Villa, Ivan Costacurta e Alessandro Lovato dovranno sommare 1”20 al loro miglior tempo segnato nel corso delle prove ufficiali, presumibilmente retrocedendoli nella griglia di partenza. Francesco Castellacci, Claudio Terenzi e Istvan Minach 0”80. Gianpaolo Lastrucci e Stefano Barbieri 0”60. Federico Borret e Valentino Fornaroli 0”40, mentre Giorgio Venica ne sconterà 0”40.Nella GT Open Cup, dopo la doppia vittoria del Mugello e Vallelunga, Luigi Lucchini (BMS Scuderia Italia) sembra prendere il largo sulla coppia “Spidy-Rino Mastronardi (GDL Racing), secondi in classifica davanti a Giovanni Caligaris. In terra francese, la lotta si ripeterà con la possibilità di piazzamento anche per la coppia Marco Cassera e Stefano Pozzi (GDL Racing). Stefano Bianconi e Giacomo Scanzi (Ebimotors) hanno centrato la doppietta di vittorie nelle prime 2 gare di campionato allungando su un gruppo di quatrro piloti; Giorgio Venica-Giorgio Soravito (Wheels Competition) e Marco Magli e Renato Di Amato (Antonelli MotorSport). Una lotta sul filo di lana che in una gara della durata di 48’ più 1 giro, metterà a dura prova i piloti che sbarcheranno sul tecnologico circuito francese. La coppia Alberto Rodio e Giancarlo Tanzi (Starcars) pur risultando l’unico equipaggio iscritto di categoria, nella gara di Vallelunga si è imposta su altri tre equipaggi iscritti alla gara romana.Dopo la straordinaria doppia vittoria di Giacomo Scanzi (Ebimotors) nelle due gare di apertura del campionato, il capoclassifica sembra già imprendibile per gli avversari della Starcars Marco Macori e Marco Masutti. Il pilota bresciano vanta ben 15 punti su Macori e 21 sul giovane Masutti che, dopo il ritiro di Vallelunga per la rottura del radiatore, ha dovuto cedere la piazza d’onore al compagno di squadra. Quarto assoluto per Nicola Bravetti (RS Motorsport), apparso in difficoltà in questa prima parte della stagione. Nella Selection Cup, bellissimo testa a testa tra i due piloti che si sono spartiti le vittorie delle due gare fin’ora disputate. Gianluigi Piccioli (Ebimotors) e Vincenzo Donativi (Starcars) sono a pari merito in vetta alla classica con 35 punti, mentre il primo degli inseguitori, Massimo Tempestini (Nos Racing), ha inanellato due terzi posti che gli permettono di rimanere ancora a stretto contatto con la vetta della classifica accusando soltanto 7 punti di distacco. Il rientro in campionato di “Boga” (Bellspeed) soltanto dalla gara di Vallelunga, non lo vede nelle posizioni di vertice della classifica, ma sarà sicuramente protagonista dei prossimi appuntamenti, così come i debuttanti Fabrizio Ferrari (GDL Racing) e Antonio Montruccoli (Starcars). Gli handicap previsti dal regolamento, graveranno su Scanzi e Donativi, che dovranno sommare 1”2 al loro miglior crono nel corso delle prove ufficiali che determineranno le griglie di partenza dell’appuntamento francese. Macori e Piccioli sommeranno 0”80 centesimi, Bravetti e Tempestini 0”60, “Boga” 0”40, Montruccoli 0”20.Con un considerevole raggruppamento di vetture stradali, la Formula Club darà vita ad una ulteriore sfida per le vittorie di classe del terzo appuntamento.
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E' la Indy 500 2011. E' il più grande spettacolo delle corse, o meglio, "The greatest spectacle in Racing" come dicono oltreoceano. Ed è stata l'edizione del centenario. Indianapolis, come da tradizione, è la corsa più imprevedibile del palcoscenico americano. Non si può gridare vittoria fin sotto la bandiera a scacchi. Perchè nulla è scontato alla 500 miglia. E' una vecchia regola che da oggi, il giovane rookie JR Hildebrand, conoscerà alla perfezione. . Partiamo dalla fine: Well Done urlano in cuffia a Dan Wheldon. E' lui il vincitore della 500 miglia di Indianapolis, in uno di quei finali da cardiopalma. Ma per raccontarlo dobbiamo tornare indietro a 50 giri dal termine. Green flag dopo una caution e Dario Franchitti sembra avere la corsa in pugno. Il driver di Chip Ganassi sembra involato alla conquista della sua terza Indy500. In casa Penske sono oramai out, ed anche Alex Tagliani, PoleMan, è da poco andato a sbattere. Mancano una ventina di tornate, e tornano anche i Pit-Stop. Entrano quasi tutti, tranne Danica Patrick. L'America è in piedi. Davvero la ragazza del team Andretti può andare a vincere? Danica continua a marciare imperterrita, ma a sole 8 tornate dalla bandiera a scacchi è costretta a rientrare per uno splash. Torna Franchitti in vetta? Non proprio perchè la tattica di Ganassi è rischiosa, e l'italo-scozzese è costretto a rallentare vistosamente per non rimanere senza carburante. Cosi, è Baguette a prendere le redini della corsa. Ma anche lui, a soli 4 giri è costretto ad un re-fuel. E allora in vetta sale un rookie, Jr Hildebrand. La sua è una storia da favola: al primo anno ad Indianapolis, il giovane americano potrebbe centrare il successo più prestigioso. Oltretutto nell'edizione del centenario. E come sponsor, la Guardia Nazionale. Tutti sono in piedi ad esultare, pronti ad omaggiare il nuovo eroe americano che sta per portare le stelle e le strisce, la "Stars and Stripes" nella victory lane del BrickYard. Ultimo giro che scorre tranquillo: curva, uno, due, il rettilineo percorso in estrema scioltezza, poi la curva tre e l'imprevisto. Si chiama Charlie Kimball questo Jolly impazzito che altro non fa che...fare il suo mestiere. Hildebrand decide di passarlo esterno all'ultima curva, ma è solo mezzo metro fuori dalla linea ideale. Troppi, perchè Indy non perdona. I murbles, i trucioli di gomma, portano per la tangente la Dallara numero 4 che va a muro. Si, proprio all'ultima curva dell'ultimo giro. E' la dura legge del catino dell'Indiana che prima illude, poi toglie e fa precipitare all'inferno il giovane californiano. Dietro di lui c'è Wheldon, che capisce tutto, prende immediatamente la scia di Kimball - si, proprio lui, il Jolly - e si invola sotto la bandiera a scacchi. E' il trionfo più inatteso, che Indy offre ad un pilota di talento rimasto quest'anno a piedi, e che è riuscito a partecipare mettendo su in poco tempo un team ed una vettura grazie all'amico Bryan Herta. Wheldon, appiedato dal team Phanter lo scorso anno, che gli ha preferito proprio il giovane Hildebrand, va a conquistare la sua seconda 500 miglia di Indianapolis. Due storie che si intrecciano, quelle di Hildebrand e Wheldon. Il primo che succede al secondo, quasi destinato a vincere, che pecca di inesperienza. Non arroganza, nè tracotanza. Semplicemente inesperienza. Il secondo, che dall'inferno in cui si è ritrovato in questo 2011 - senza un sedile per partecipare al campionato - a dispetto delle risate di molti al suo annuncio di partecipare, arriva direttamente in paradiso. Alle lacrime del giovane Hildebrand ecco il bagno di latte di Wheldon. Questa - signori - è Indianapolis.   Di: Flavio Atzori 
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Esordio caratterizzato dalla pioggia per Francesca Linossi durante l'evento inaugurale del Campionato Italiano GT. Nei trenta minuti riservati dal programma della manifestazione al secondo turno di prove ufficiali della classe GT Cup e in condizioni meteorologiche difficili la giovane pilota bresciana ha preferito non rischiare di danneggiare la sua Ferrari F430 concludendo diciassettesima con il tempo di 2'07.692. In gara uno, disputata in notturna su asfalto bagnato, bella rimonta della coppia tutta al femminile Cerruti-Linossi risalita con grande determinazione dal fondo dello schieramento alla quinta posizione sotto la bandiera a scacchi. Stesso copione in gara due su asfalto asciutto, terminata dall'equipaggio del team AeffeM nuovamente in zona punti al settimo posto con il rammarico di una posizione persa nel finale a causa di un contatto con un avversario. 'La pioggia ha reso critiche le condizioni della pista in qualifica e ho preferito non prendere rischi eccessivi.' queste le parole di Francesca Linossi che ha cosi proseguito' Ero comunque consapevole del mio potenziale e confidavo di poter recuperare nelle gare: dopo il via sia io che Michela abbiamo spinto molto ed è arrivato un quinto posto quasi al di là delle nostre aspettative. Domenica ci siamo ripetute anche in gara due. peccato per l'episodio nel finale che ci è costato una posizione'Il prossimo appuntamento del campionato Italiano GT è in programma a Vallelunga (Roma) il 9 Maggio.
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Dopo 3 round andati in casa Penske, al quarto appuntamento della Indycar Series sulle strade di Long Beach, il monopolio si è rotto. Ci ha pensato Ryan Hunter-Reay a contrastare la corazzata di Mr Roger, relegandosi dietro Justin Wilson, secondo a 5 secondi e mezzo, e proprio Will Power, vero mattatore di questo primo scorcio del campionato americano 2010.L'australiano in effetti, è stato penalizzato da un problema tecnico trnsitorio, presentatosi proprio subito dopo l'ultimo tornantino in piena accelerazione. Se non fosse stato per tale defaillance, propbabilmente Will Power avrebbe venduto ben più cara la pelle. Ma a Long Beach era proprio la giornata di Hunter-Reay, visto che anche Wilson è stato rallentato da Alex Lloyd, quest'ultimo finito in testacoda proprio davanti all'inglese, causandogli lo strappo dell'ala anteriore.E' festa quindi in casa Andretti Motorsport, dopo il terribile 2009. In chiaroscuro invece Ganassi, con Scott Dixon buon quarto davanti a Tony Kanaan, mentre il campione in carica Franchitti ha chiuso solamente 12esimo.
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Indy 500 2011: questi i risultati delle qualifiche che hanno decretato la griglia di partenza. Domenica 29 Maggio si correrà l'edizione del centenario della 500 miglia di Indianapolis.  I qualifing day hanno portato in vetta Alex Tagliani. Una bella storia quella che c'è dietro il canadese, tristemente famoso per troppi appassionati, unicamente per l'incidente che l'ha visto coinvolto nel 2001 con Alex Zanardi.  Tagliani ha portao in Pole Position la vettura di Sam Schimdt. Questi non è altro che la passione più forte della natura. Già, perchè Sam Schimdt ha fondato il suo team l'anno successivo al dramamtico incidente che lo ha portato sulla sedia a rotelle.  E' una prima vittoria della passione e di chi, come Tagliani, non è considerato un fuoriclasse, un campione. Ma in America, una chance viene concessa a tutti. Carlo Vanzini, commentatore della Indycar, nel suo blog intriso di passione, ha puntato forte su una similitudine decisamente indovinata: quella di Rocky Balboa. Perchè tutti possano avere il diritto di avere una chance. Tagliani ha colto la sua. E vedremo se domenica sarà in grado di completare l'opera.      01 – Alex Tagliani – Schmidt – 227.472mph02 – Scott Dixon – Ganassi – 227.340mph03 – Oriol Servia – Newman Haas  -  227.168mph04 – Townsend Bell – Schmidt – 226.887mph05 – Will Power – Penske – 226.773mph06 – Dan Wheldon – Herta – 226.490mph07 – Buddy Rice – Panther – 225.786mph08 – Ed Carpenter – Fisher – 225.121mph09 – Dario Franchitti – Ganassi – No speed10 – Takuma Sato – KV – 225.736mph11 – Vitor Meira – Foyt – 225.590mph12 – JR Hildebrand – Panther – 225.579mph13 – James Hinchcliffe – Newman Haas – 225.572mph14 – Bertrand Baguette – Rahal Letterman Lanigan – 225.285mph15 – Davey Hamilton – Dreyer & Reinbold – 225.250mph16 – Helio Castroneves – Penske – 225.216mph17 – John Andretti – Petty/Andretti – 224.981mph18 – EJ Viso – KV – 224.732mph19 – Bruno Junqueira – Foyt – 224.691mph20 – Justin Wilson – Dreyer & Reinbold – 224.511mph21 – Jay Howard – Rahal/Schmidt – 224.483mph22 – Tomas Scheckter – KV/SH – 224.433mph23 – Tony Kanaan – KV – 224.417mph24 – Simona de Silvestro – HVM – 224.392mph25 – Paul Tracy – Dreyer & Reinbold – 224.939mph26 – Danica Patrick – Andretti – 224.861mph27 – Ryan Briscoe – Penske – 224.639mph28 – Marco Andretti – Andretti – 224.628mph29 – Charlie Kimball – Ganassi – 224.499mph30 – Graham Rahal – Ganassi – 224.380mph31 – Alex Lloyd – Coyne – 223.957mph32 – Pippa Mann – Conquest – 223.936mph33 – Ana Beatriz – Dreyer & Reinbold – 223.879mph
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La Kawasaki del team Gilles Staffler Racing riporta in alto i colori di Akashi nel Mondiale Endurance dopo ben 11 anni. La Ninja ZX10R guidata da Julien Da Costa, Olivier Four e Gregory Leblanc ha infatti conquistato la classica di durata, la 24 Ore di Le Mans. Una vittoria conquistata fin dalle battute iniziali.Il team in verde ha infatti preso la vetta durante la seconda ora di gara per poi - sostanzialmente - non mollarlo più. Questo anche per il bruttissimo incidente che ha coinvolto il team Sert con la Gixxer numero 2 guidata da Guillaume Dietrich, e la Yamaha BK Maco Racing guidata in quel momento da Victor Carrasco. Un incidente che poteva avere conseguenze ancor più terribili, ma che si è risolto fortunatamente solo con qualche frattura.Per il team GSR Kawasaki si è trattato poi di amministrare il vantaggio anche a causa dei guai del team campione in carica, YART - Yamaha Austria Racing Team che nella notte è incappato in un problema di surriscaldamento del motore, tanto che nelle prime ore del mattno, si è dovuto provvedere alla sostituzione del radiatore. Terzo gradino del podio per la sorpresa RAC41 City Bike con il trio Junod/Black/Depoorter.Male invece altri attesi protagonisti della maratona francese: Yamaha GMT94 chiude quarta a 20 giri dalla vetta; un pò poco per una compagine che scheirava Gregorio Lavilla, Kenny Foray e David Checa. Indietro anche la squadra capitanata da Michel Bartholemy (ex dt Kawasaki Motogp) e con in sella il trio Daemen/Cudlin/Lagrive, che chiude 15esimo. La bellissima Honda CBR con colorazione ELF si è ritrovata anche vicina al podio, ma un problema di natura elettrica ha costretto la squadra ad una sosta di ben 90 minuti.
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Parlare della 500 miglia di Indianapolis è come parlare del Santo Graal dei motori. Vincere il BrickYard è come vincere a Montecarlo in Formula 1, vincere il Tourist Trophy. Dona gloria imperitura, con il proprio nome scolpito negli annali.  Indianapolis in America è un vero e proprio evento. Non a caso il programma di questa corsa comincia molti mesi prima, con la richiesta di iscrizione da parte di alcune wild-card. Perchè correre a Indianapolis è un evento talmente grande, che alcuni team e alcuni piloti, non disponendo di budget sufficenti per il campionato, puntano solo a questa gloriosa tappa.  Per essere ammessi alle prove libere inoltre, i rookies, devono passare una fase di verifica delle loro qualità di guida. 4 prove, 4 barriere. Le superi? Sei in grado di poter entrare semplicemente nelle prove libere (e anche in quel caso, bisognerà poi qualificarsi). Non le superi? Sei out.  Fase 1: 10 giri a più di 200 mph Fase 2: 10 giri tra le 205 e le 210 mph Fase 3: 10 giri tra le 210 e le 215 mph Fase 4: 10 giri a più di 215 mph   Il week-end di qualifica si concentra nei due fine settimana centrali del mese di maggio: 4 giorni con pista aperta.  A partecipare alla Indy500 però, saranno solo i migliori 33. Non è cosi semplice però: il meccanismo di qualifica è infatti abbastanza complesso e articolato.  Il giorno precedente il Pole Day - giorno di qualifica per stabilire la Pole Position - viene effettuata un'estrazione per stabilire l'ordine di uscita delle vetture.  Tre i tentativi di qualifica per ognuno dei 4 giorni di qualifica. Ogni giornata di prove assegna un numero definito di posizioni. Pole Day: primi undici posti della griglia Second day qualifing: posizioni dalla 12esima alla 22esima Third day qualifing: posizioni dalla 23esima alla 33esima Bump day: è l'ultima chance per chi ha a disposizione dei tentativi di qualifica.      La 500 miglia di Indianapolis è l'unica gara del circuito Indycar in cui partono 3 vetture per fila. La distanza è di 200 giri - 500 miglia appunto - e, dal 1911 ad oggi, si sono sviluppate diverse tradizioni.  - Il venerdi antecedente la gara si tiene il "last row party", una festa ideata per celebrare e schernire gli ultimi tre piloti qualificati.  - Alle ore 6.00 della domenica mattina, un colpo di cannone annuncia l'apertura dello speedway - L'autorizzazione all'accensione dei motori è data dalla celeberrima frase "Ladies and Gentleman, start your engines" - il pilota vincitore della 500 miglia, dentro la Victory Lane, beve una bottiglia di latte. Una pratica cominciata nel 1936 quando Louis Mayer fu fotografato mentre beveva una bottiglia del tipico latte americano. Da quel momento divenne un rituale tanto che le compagnie produttrici son diventate sponsor della corsa. Inoltre, ad ogni pilota viene chiesto che tipo di latte vuole trovare in Victory Lane, tanto da produrre una bottiglia di latte in serie limitata con i nomi dei piloti. 
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Di: Marco PiccariFinalmente, dopo la crisi che in inverno ha colpito la Formula 3 Euroseries mettendo in seria difficoltà il futuro della categoria, a le Castellet, la prima tappa del mondiale, non è mancato la spettacolo e già alla prima uscita l’edizione 2010 ha trovato il suo leader.In Gara uno il pilota della Segnature motorizzata Volkswagen Edoardo Mortara domina e vince senza mettere mai in discussione il suo primato. Il pilota italiano, alla sua terza apparizione nella categoria, parte con il piede giusto confermando i pronostici che lo vedono come possibile vincitore del mondiale. Alle sue spalle buona la prova del compagno di squadra Marco Wittman che ottiene un secondo posto di tutto rispetto. Il terzo gradino del podio è di Alexander Sims che con l’ART motorizzata Mercedes, nel giorno del suo debutto con il team francese, si presenta come il migliore dei tre piloti della squadra campione in carica. Deludente la prova del compagno Bottas, il finlandese accreditato come possibile vincitore del titolo non va oltre il nono posto.In gara due primeggiano i sorpassi. L’esordiente pilota della Motopark, Da Costa partito davanti vende cara la pelle. Il portoghese si difende come può costringendo gli avversari a sorpassi al limite. Il britannico Sims dell’ART prende il comando e vince, ma alle sue spalle è ancora l’Italiano Mortara a dominare la scena. Il pilota della Segnature dopo un duello con Da Costa, si getta all’inseguimento dello spagnolo Merhi e del compagno Wittman rispettivamente in seconda e terza posizione. Un duello avvincente che nell’ultimo rettilineo regala un brivido agli appassionati di Nuvolari TV. Edordo Mortara in quarta posizione si divora il compagno di squadra e Merhi con un sorpasso che richiama alla mente quello di Hakkinen a Schumacher a SPA 2000.L’italiano sorpassa due macchine e centra la seconda piazza. Una manovra che conferma la classe, la grinta e il coraggio di Mortara.Tra gli esordienti un bel 7 se lo meritano lo spagnolo Daniel Juncadella della Prema e Da Costa della Motopark. Il primo autore della Pole e di un quarto posto in gara uno, il secondo per la tenacia con cui si è difeso in gara due dagli attacchi degli avversari dotati di macchine più potenti.Classifica : Mortara 15 Pt; Sims 12, Wittman 12, Merhi 7; Juncadella 6; Hobbs 2; Pla 2; Vanthoor 2, Bottas 1; Da Costa 2Prossimo appuntamento a Hockenheim in Germania, gara che gli appassionati potranno seguire su Nuvolari TV
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La 94esima edizione della 500 miglia di Indianapolis verrà ricordata da molti per la grande incertezza che ha regnato nel catino dell'Indiana, per il semi-suicidio di casa Penske, per la bella prova del team Andretti e, ovviamente, per la grande vittoria conquistata con le unghie (ed un briciolo di fortuna) da Dario Franchitti. Ma, sopratutto, questa edizione verrà anche ricordata per il terribile incidente che ha coinvolto Mike Conway e Ryan Hunter-Reay nel corso del penultimo passaggio. Un incidente incredibile che solo grazie alla resistenza della cellula di salvataggio Dallara, non si è tramutato in una tragedia. Come si può ben vedere dal video presente, il fortunato pilota inglese ha tentato una improbabile manovra di sorpasso all'interno. Il contatto tra le due ruote ha portato al decollo della Dallara numero 24 verso la rete esterna, fortunatamente con un angolo di impatto favorevole. Per il giovane driver, il trasporto all'ospedale dove gli è stata riscontrata solamente la frattura di una gamba. Insomma, a conti fatti un miracolo.Questo incidente ha permesso a Dario Franchitti di imporsi in questa 94esima edizione. Lo scozzese, così come molti protagonisti di questa maratona, era rimasto a corto di benzina, tanto da aver rallentato ben 4 secondi il suo ritmo. Stesso dicasi di Dan Wheldon che ha concluso secondo. I due però, grazie a quest'ultima caution, sono riusciti ad evitare uno splash-and-go che invece Kanaan e Andretti hanno dovuto compiere.Un dominio di Franchitti quindi? Si, ma.... Il driver di Chip Ganassi ha si compiuto una corsa magistrale, con 2 attacchi decisi per portarsi in vetta, e gestendo al meglio tutte le situazioni di pit e caution, ma - ce lo consenta - non è stato il grande eroe di giornata. Tale riconoscimento va a Tony Kanaan che, partito dal fondo dello schieramento, ha cominciato un recupero forsennato che lo ha portato ad avere solide chance di vittoria, fino allo splash finale. Bene anche Marco Andretti. Il giovane nipote di Mario, si è prima visto togliere il terzo posto nell'ultimo giro da Alex Lloyd, Scott Dixon e Danica Patrick. Ma tali sorpassi, avvenuti in regime di bandiere gialle sono stati analizzati dai commissari di gara che hanno restituito il terzo gradino del podio al driver #26.Disastro in casa Penske, grande favorita della giornata. Power è ripartito con il bocchettone del metanolo attaccato, Castroneves ha spento la propria auto in ripartenza e Briscoe è finito a muro. Questo il video highlights della corsa:
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Barber Motorsport, Alabama. La Indycar approda per la prima volta sul circuito di Birmingham, e porta con se tutto il corollario della serie a stelle e strisce: sorpassi (non molti in effetti), cirucito da pelo sullo stomaco e strategie, rivelatesi determinanti sopratutto per i due grandi protagonisti della giornata: Helio Castroneves e Marco Andretti.Il brasiliano è stato il vincitore di questo terzo round. Una striscia positiva che per il team di Roger Penske continua dopo le 2 vittorie nei primi due round di Will Power. Castroneves ha approfittato di un errore di valutazione del team Andretti Autosport e di una tattica decisamente aggressiva di Marco Andretti, grande protagonista della giornata con alcuni sorpassi decisi, ma costretto ad uno splash nel finale dopo aver atteso invano una caution negli ultimi giri.A podio quindi finisce il duo di Chip Ganassi, con Scott Dixon secondo e Dario Franchitti terzo. Male le ragazze della serie iridata. La migliore sotto la bandiera a scacchi è stata Danica Patrick, solamente 19esima, con Simona de Silvestro 21esima e Milka Duno 24esima.Barber- Gara01 - Helio Castroneves - Penske - 90 giri02 - Scott Dixon - Ganassi - 0.570303 - Dario Franchitti - Ganassi - 8.159004 - Will Power - Penske - 8.663905 - Marco Andretti - Andretti-Green - 9.741006 - Ryan Briscoe - Penske - 10.961107 - Justin Wilson - Dreyer&Reinbold - 11.547808 - Tony Kanaan - Andretti-Green - 12.8533.09 - Mike Conway - Dreyer&Reinbold - 13.316210 - Alex Tagliani - FAZZT - 14.845011 - Dan Wheldon - Panther - 15.200712 - Ryan Hunter-Reay - Andretti-Green - 15.672713 - Mario Moraes - KV - 16.724214 - Raphael Matos - LDDFR - 1 giro15 - Hideki Mutoh - Newman-Haas-Lanigan - 1 giro16 - EJ Viso - KV - 1 giro17 - Graham Rahal - Fisher - 1 giro18 - Vitor Meira - Foyt - 1 giro19 - Danica Patrick - Andretti-Green - 4.704820 - Bertrand Baguette - Conquest - 1 giro21 - Simona de Silvestro - HVM - 1 giro22 - Mario Romancini - Conquest - 1 giro23 - Alex Lloyd - Coyne - 1 giro24 - Milka Duno - Coyne - 4 giri25 - Takuma Sato - KV - 22 giri
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Dopo le prime due prove disputate a Sarno e a Jesolo, il Campionato Italiano CSAI Karting torna in pista fra poco pi di un mese sul Circuito Internazionale di Viterbo nel weekend del 1-3 luglio per disputare la terzaprova della stagione. La gara sulla pista laziale rappresenta anche il “giro di boa” della serie tricolore e sar pertanto particolarmente interessante ai fini delle classifiche di campionato.  Le prime due prove del Campionato Italiano CSAI Karting di Sarno e Jesolo hanno visto la partecipazione complessiva di 293 piloti nelle quattro categorie KZ2, KF2, KF3 e 60 Mini. In KZ2 al comando si inserito Fabian Federer (CRG-Tm) con 96 punti, cos come in KF2 Gianni Vigorito (Birel-Bmb) ad essere passato in testa con 90 punti, mentre in KF3 leader si confermato Federico Pezzolla (Intrepid-Tm) con 92 punti e nella 60 Mini Remigio Garofano (Top Kart-Lke) con 114. Il Circuito Internazionale di Viterbo, sorto nel 2008, uno degli impianti pi moderni presenti sul territorio nazionale ed ha uno sviluppo di 1.300 metri. La pista situata alle porte di Viterbo, sulla Cassia in direzione di Siena (Strada Cassia Nord Km. 90+300).   Tel. e fax: 0761.352691 – Cell.: 339.7437087. E-mail: info@circuitointernazionaleviterbo.it Web: www.circuitointernazionaleviterbo.it
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Grande successo di partecipazioni anche nella seconda tappa della “Targa Tricolore Porsche”, giunta a Vallelunga con quasi 150 piloti divisi nelle varie specialità. Ospite d’onore Emanuele Pirro che ha proseguito lo sviluppo della Cayman Cup “Evo 2”, correndo solitario nella gara di durata GT Open Cup.La giornata partiva con la disputa della GT3 Cup che quest’anno è la classe di riferimento del Porsche Club Italia: competitiva, combattuta, spettacolare. Con Castellacci in pole position e con ventisette vetture in griglia la gara della GT3 Cup prendeva il via sotto un cielo nuvoloso ma senza minaccia di pioggia. E alla partenza il pilota della Petri Corse non si faceva pregare per scattare al comando e pur se al semaforo verde una certa confusione serpeggiava fra le prime file, Castellacci si involava seguito dal gruppone formato da Villa, Costacurta, Gaiotto, Fornaroli, De Amicis e Bignotti, mentre di un’ottima partenza era protagonista al primo passaggio Angelo Proietti che transitava in dodicesima posizione, dalla 18a che aveva in griglia di partenza a causa dell’handicap di 1”2, “guadagnato” con la vittoria della prima gara ottenuta al Mugello. Al 4° giro Castellacci allungava sensibilmente sugli inseguitori, primo dei quali era sempre Villa davanti a Costacurta, mentre Fornaroli recuperava la quarta piazza ai danni di Gaiotto; un paio di giri ancora e De Amicis scivolava 25a posizione per un testacoda, mentre più indietro Gioga recuperava un paio di posizioni mentre in testa all’8° giro Villa passava al comando approfittando anche del “drive through” inflitto dalla Direzione di gara a Castellacci, reo di aver anticipato leggermente la partenza (“ma avevo problemi di frizione e la macchina è scivolata via” ammetterà Castellacci) e che quindi transitava poi quinto preceduto da Bignotti, Fornaroli, Costacurta e dal leader Villa, che viaggiava tranquillo con già 6” di margine su Costacurta. Anche Gaiotto abbandonava il gruppone dei primi per ritrovarsi 14° dopo metà gara, (cosa che era avvenuta poco prima anche a Bignotti) mentre Castellacci inanellava giri veloci per cercare di recuperare almeno il podio, cosa che gli riusciva al 14° giro con il sorpasso a Fornaroli per la terza piazza, e rimaneva vano il suo forcing finale a suon di giri molto veloci per migliorarsi ancora, ma il margine che lo distanziava da Costacurta, secondo al traguardo dietro al vincitore Villa era ormai decisamente incolmabile. Da segnalare l’ottima rimonta di Gianpaolo Lastrucci, partito molto arretrato per un contatto nel corso delle prove ufficiali, è riuscito a rimontare fino alla 5° posizione finale, primo dei piloti iscritti al campionato.Pole per Marco Macori della Starcars nella gara della Cayman Cup, che approfittava anche della penalità sul tempo di qualifica che era toccata a Giacomo Scanzi (al suo fianco al via) poiché vincitore della prima gara della stagione. Nella seconda prova stagionale, grande lotta fra i primi tre: Macori, Masutti e Scanzi, separati di pochi centimetri nei primi giri, mentre dietro più staccato Donativi conteneva Piccioli e Bravetti, in lotta ravvicinata. Scanzi manteneva un passo molto veloce e le provava tutte per sopravanzare Masutti, che quindi pensava bene di risolvere i problemi attaccando il leader Macori che però non riusciva a staccare i due bellicosi compagni di fuga alle sue spalle. A rompere gli indugi ci pensava Scanzi che al 6° giro all’uscita del tornantino passava di forza Masutti e poteva lanciarsi all’attacco del leader Macori. Ma Masutti toccava pesantemente Scanzi ed era costretto al ritiro per la rottura del radiatore, mentre Macori rimaneva al comando davanti proprio a Scanzi e Donativi. Grande battaglia quindi in testa fra Macori e Scanzi, sino alla conclusione dell’ 11° giro quando proprio Scanzi riusciva a superare il leader e a portarsi in testa davanti allo stesso Macori, quindi Donativi, Bravetti, Piccioli e a mettere su Macori già un piccolo margine in pochi giri che permetteva al bresciano di cogliere l’en plein in questa serie, con due vittorie su due gare.Mastronardi non si faceva pregare per prendere la testa della gara della GT Open Cup davanti a Ruberti e Lucchini della Bms-Scuderia Italia (poi secondo dal 4° giro) e quindi Cassera, Caligaris (l’unico fra i primi, assieme a Lucchini, che gareggiava da solo), Castellacci, già protagonista della prima gara GT3 del pomeriggio, quindi Bianconi, Fornaroli e Brambati con Emanuele Pirro, al volante della Cayman “sperimentale”, che transitava orgogliosamente in quindicesima posizione assoluta, contribuendo con grande passione e professionalità allo sviluppo di questa vettura. Cassera, quarto, era costretto a perdere terreno per guai tecnici, mentre dietro a Castellacci, Bianconi, Fornaroli e Brambati mantenevano le posizioni. La gara, che rappresenta la novità del 2010 per consentire un ampio uso delle GT3 Cup che in questo modo possono essere usate da più piloti nello stesso fine settimana, è strutturata sulla distanza di 48 minuti (più un giro) con cambio pilota obbligatorio e sosta “tecnica” per chi gareggia da solo; e proprio dopo le soste ai box per il che si delineano le classifiche: dopo la sosta “Spidey” saliva sulla vettura di Mastronardi mantenendola in prima posizione. Ma i due non avevano fatto i conti con Lucchini che iniziava a recuperare giro dopo giro sino al sorpasso della vettura leader avvenuto quasi alla fine della mini-maratona. Proprio ad un giro dalla conclusione altro colpo di scena: Fabio Villa che era buon terzo sulla vettura condotta da Fornaroli nella prima parte della gara, era costretto al ritiro per una foratura proprio all’ultimo giro, consegnando su un piatto d’argento la vittoria di classe alla coppia Bianconi-Scanzi. Caligaris recuperava quindi una comunque meritata terza piazza dietro a “Spidey”- Mastronardi e al vincitore Lucchini.Il prossimo appuntamento della Targa Tricolore Porsche è in programma sul circuito del Paul Ricard il prossimo 2 maggio.
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