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Doppia vittoria italiana nella Coppa del Mondo di Deltaplano

Aria

Un’altra vittoria nel deltaplano per la nazionale italiana. Dopo l’esaltante vittoria del Mondiale di Deltaplano in Australia, ecco che arriva un altro successo tricolore nella Coppa del Mondo di Deltaplano (PWCA 2012) Questa volta le medaglie d’oro sono addirittura due: quella per la categoria femminile vinta da Nicole Fedele e quelle per la categoria maschile, conquistata da Aaron Durogati. La tappa finale della Coppa del Mondo di Deltaplano si è disputata in Colombia, e precisamente a Roldanillo, una cittadina del dipartimento di Valle del Cauca, proprio sulla Cordigliera delle Ande. Alla competizione hanno partecipato 139 piloti di deltaplano che provenivano da ben 27 nazioni. La tappa si è svolta nell’arco di due settimane. Qualche problema con il maltempo che ha visto alternarsi sole, pioggia, vento e anche in incendio. Alla fine sono state considerate valide solo 9 giornate su 10, con percorsi di volo dai 77 ai 130 km. La nostra Nicole Fedele, che è già campionessa europea in carica, ha battuto la francese Laurie Genovese e la giapponese Keiko Hiraki. Aaron Durogati ha battuto lo svizzero Michael Maurer, l’inglese Russell Ogden, il colombiano Julian Andres Carreno Colonia e un latro italiano, Luca Donini, vice campione del mondo in carica. Oltre alla competizione individuale, nella Coppa del Mondo di Deltaplano viene stilata anche una classifica per nazioni. In questo caso la vittoria è andata alla Svizzera, che ha battuto per pochi punti l’Italia e la Francia. Intanto è tutto pronto per la Coppa del Mondo 2013, che partirà a Febbraio dal Sud Africa.

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La Nazionale Italiana di Deltaplano vince il Mondiale 2013

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La squadra italiana di deltaplano ha vinto il Campionato Mondiale 2013 di Deltaplano. La vittoria, che è la terza consecutiva, è arrivata per la nazionale italiana dopo 10 giorni di gare in Australia. La splendida location scelta per i voli in deltaplano è stata Forbes, nello stato del New South Wales, che si trova a cinque ore di auto da Sydney. Partecipanti Al Mondiale di Deltaplano 2013 hanno partecipato 23 nazioni con ben 105 piloti. Le squadre hanno affrontato dei percorsi di un minimo di 127 km fino ad arrivare ai 250 km. Dopo il team azzurro, nel Campionato Mondiale di Deltaplano si sono classificati gli Stati Uniti in seconda posizione e la Gran Bretagna in terza. Grandissima soddisfazione per la squadra italiana di deltaplano, che oltre ad aver conquistato la terza vittoria mondiale consecutiva, ha nel suo palmares  anche due titoli europei ed altre tre vittorie mondiali. Al conseguimento della vittoria ha partecipato tutta la squadra azzurra. Christian Ciech non si è perso d'animo dopo aver subito una penalità e ha vinto due prove. È stato Tullio Gervasoni con il suo ultimo volo ad accaparrarsi i punti necessari per la vittoria della squadra.  Classifica individuale uomini Per i risultati individuali, il primo posto è stato conquistato dall'austriaco Manfred Ruhmer, che ha dalla sua già 5 vittorie mondiali. Il resto del podio è tutto italiano con Alessandro Ploner in seconda posizione e Filippo Oppici che conquista la medaglia di bronzo.  Classifica individuale donne Ottima la gara delle donne. A conquistare la medaglia d'oro è stata la tedesca Corinna Schwiegershausen. Dietro di lei l'inglese Kathleen Rigg e terza l' australiana Tove Heaney.

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Si vola in parapendio nei cieli della Val di Parma. L'occasione è il 3° Trofeo Parco dei Cento Laghi, meeting internazionale di parapendio, evento che fa parte del calendario ufficiale della FAI, Federazione Aeronautica Internazionale. Segnate le date sul calendario: dal 5 all'8 luglio potrete godere lo spettacolo dei parapendii in volo. E' attesa la partecipazione di un centinaio di piloti che per conquistare il trofeo decolleranno da Costagrande, situato a 1.450 sul Monte Caio, vetta che culmina con la punta Bocchialini a 1.584 metri. L'atterraggio ufficiale è sito in frazione Groppo. L' Appennino parmense offre infinite possibilità di volo ed è divenuta nel tempo una meta molto frequentata sia dai piloti di parapendio che di deltaplano.  In questa occasione sarà il direttore di gara, Leone Antonio Pascale, istruttore di volo, a decidere anche in base alla situazione meteorologica del momento quali percorsi assegnare ogni giornata. In questa occasione sarà possibile anche gareggiare per vincere il titolo di Campione Italiano Master, per le classifciche open e sport, dedicato ai piloti over 40.
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Si svolgerà a Ferrara dall'8 al 17 giugno il Campionato Italiano Alianti, organizzato dall'Aero Club Volovelistico Ferrarese. Il ricavato delle gare e della vendita di gadget sarà devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto. Sarà anche un'occasione per creare un momento di spensieratezza all'aria aperta. A gareggiare saranno due differenti categorie:- Classe Unica, dove competeranno insieme alianti con caratteristiche diverse.- Classe Vintage, dove a volare ci saranno alianti storici Cos'è un aliante? Si tratta di un elegante aeromobile senza motore, che è stato progettato proprio per avere la minore resistenza aerodinamica, ossia il rapporto tra distanza orizzontale percorsa e perdita di quota verticale. Per volare l'aliante viene portato in quota da un aeroplano, al quale resta agganciato tramite un cavo lungo circa 50 metri, fino a quando si raggiunge la quota di sgancio, all'incirca di 600 metri. Ed è qui che il pilota comincia a volare senza motore. Campionato italiano Alianti Ferrara A Ferrara ci saranno gare di velocità. Giorno per giorno, in base alle condizioni meteo, la direzione di gara predisporrà un tema (percorso di gara) da effettuare nel minor tempo. Come si svolgeranno le competizioni? Tutti gli alianti decollerano in uno stretto periodo temporale, normalmente intorno a mezzogiorno, grazie a 5 o 6 traini aerei. Lo spettacolo sarà avvincente. Dopo lo sgancio dal traino aereo ciascun pilota potrà decidere in quale momento far cominciare la sua gara comunicando la sua partenza e attraversando il traguardo di partenza (linea virtuale fissata di giorno in giorno). Da quel momento il pilota dovrà raggiungere alcune località (piloni) secondo la sequenza stabilita dal tema di gara. Si qualificherà in prima posizione il pilota che compirà il percorso nel minor tempo dal momento della partenza all’attraversamento del traguardo di arrivo. Il percorso eseguito sarà memorizzato da un logger montato sull’aliante.Il direttore di gara coadiuvato da una giuria controllerà i logger e predisporrà le classifiche giornaliere che formeranno la classifica finale dei 6 giorni di gara. La competizione sarà valida se dei sei temi (6 giorni di gara) almeno tre saranno completati da almeno il 25% dei piloti, ossia almeno il 25% dei piloti dovrà aver effettuato il percorso atterrando regolarmente in aeroporto. Niente da fare per coloro che per problemi dovuti a debito di quota atterreranno fuoricampo, per esempio in un prato o in un aeroporto di partenza. Naturalmente i diversi alianti che parteciperanno alla competizione avranno diversa efficienza e caratteristiche. Per questo per uniformarli verranno applicati handicap. Ci saranno penalizzazioni anche se il percorso del pilota non dovesse rispettare le regole di gara (ad esempio il superamento della quota massima definita per ogni zona, che si traduce con il rispetto delle rotte degli aerei di linea). Nessuna distinzione di sesso in gara: uomini e donne si sfideranno insieme. Tra le Fly Pink ci sarà anche Margherita Acquaderni, campionessa italiana di aliante. La manifestazione darà la possibilità a tutti di vedere in volo alcuni degli alianti più belli in circolazione, come Ventus, Cirrus, Discus, Duo Discus, ASK 25, Arcus, DG300, ASG 29, tutti in fibra. Ci saranno inoltre gli old time come il KA 6, che è un aliante in legno e tela con una efficienza molto più bassa rispetto a quelli moderni. Se non volete perdervi lo spettacolo, l'appuntamento è a Ferrara dall' 8 al 17 giugno.
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Sia che amiate o meno il paracadutismo, sicuramente vi sarà capitato di ammirare, specie in estate, il magnifico spettacolo di quei temerari che si lanciano dagli aerei e dopo aver volteggiato nell'aria, tornano a terra grazie a tanti paracaduti colorati. Ma il paracadutismo è una disciplina complessa, formata da molti stili diversi. Uno di questi è il free-fly. Si tratta di uno stile che si basa sul volo verticale e in caduta libera. In questo modo si raggiungono velocità incredibili, dai 200 ai 500 km/h.  L'altra particolarità è che si "vola" in verticale, ma in diverse posizioni. E' inutile dire che per cimentarsi nel free-fly occorre avere una eccellente preparazione fisica. Oltre alle figure di base, come lo stare a testa in giù o in piedi, bisogna essere in grado di muoversi, frenare e, perchè no, riuscire ad agganciarsi ad altri free-flyer. E poi occorrono tanto allenamento e la considerazione che bisogna garantire sempre non solo la propria sicurezza, ma anche quella degli altri. Ufficialmente il free-fly è nato nel 1994 ad opera di un gruppo di paracadutisti che voleva cimentarsi in un volo più estremo. Poco più tardi due differenti squadre si specializzarono l'una nel volo in piedi e l'altra nel volo verticale. Il free-fly moderno comprende anche il back flying, o volo di schiena. Si tratta della prima figura che viene insegnata ad un free-flyer. E' utile anche nel caso in cui si perda la stabilità nell'esecuzione di altre figure. L' head up flying è invece il volo in posizione seduta. E' infatti detta anche sit flying. Per riuscire in questa figura bisogna lavorare molto con le braccia e il busto.
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Abbiamo lasciato Brady Michaels in cima alla mongolfiera. Sarà riuscito a terminare la sua impresa? Brady non aveva avuto molte difficoltà a lanciarsi con il suo paracadute e ad atterrare sul pallone della mongolfiera. Ma c'erano prima delle cose importanti da fare: eliminare il paracadute e scendere al più presto dal pallone per non farsi bruciare dal gas propano, necessario a mantenere la mongolfiera in quota. Non è stato così facile. Il paracadute si era impigliato e dopo qualche tentativo Brady aveva deciso comunque di cominciare lentamente a scendere dal pallone. A preoccupare Brady era anche il territorio che al momento veniva sorvolato, con alture rocciose, che rappresentavano un vero pericolo in caso ci fosse stata la necessità di lanciarsi. Fortunatamente durante la discesa dal pallone, il paracadute si era sganciato ed era volato via. Ora non restava che calarsi con la corda e cercare di lanciarsi all'interno della cesta. Ma quando mancavano solo 6 metri di fune disponibile, la distanza di Brady dalla cesta era ancora di 9 metri. Ancora troppi per riuscire a lanciarsi. Non restava che prendere una decisione im pochi secondi: provare il salto o buttarsi finchè si era in tempo per poter aprire il paracadute di emergenza. Come sarà finita? Scopritelo nel video tratto dal programma "Ti sfido: I dare you!"
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Quella che vi vogliamo raccontare è una bellissima prova di coraggio ad alta quota, contenuta nel programma "Ti sfido!". Si tratta di una incredibile prova di sky diving il cui protagonista è il compianto Brady Michaels, stuntman americano scomparso prematuramente durante la preparazione di un'altra prova per un'altra puntata di "Ti sfido!" Questa che vi mostriamo è una impresa emozionante che ha visto Brady Michaels lanciarsi con un paracadute per poi atterrare sul pallone di una mongolfiera. La sua missione era entrare nella cesta della mongolfiera. Ma vediamo come è andata. La località scelta per il lancio è stata il deserto del Mujave, che Brady ha attentamente studiato, osservando terreno e direzione e intendità delle correnti d'aria. Dopo varie perlustrazioni, si è deciso per il lancio, che è andato nel migliore dei modi. C'è voluta tutta la concentrazione e abilità di manovra di Brady per far sì che il forte vento non agisse in maniera negativa e che invece portasse il suo paracadute dritto sulla mongolfiera. E così è stato. Ma si sa, non tutto va secondo le aspettative. La priorità per Bradley era di liberarsi nel miglior tempo possibile del suo paracadute. Una folata di vento avrebe potuto trascinarlo via. Inoltre doveva scendere con la corda al più presto dal tetto della mongolfiera perchè il propano utilizzato per mantenerla in volo avrebbe potuto bruciarlo in pochi minuti. La sua temperatura era di 1.000 gradi C. L'operazione di eliminazione del paracadute era risultata più difficile del previsto perchè si era intrecciato. Brady aveva dovuto compiere la complicata operazione di taglio dei fili e poi avrebbe dovuto scendere velocemente dal pallone con la corda e lanciarsi all'interno della cesta. Ma sarà andata davvero così?
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A scuola di paracadutismo

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Base jumping dal Golden Gate di San Francisco

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Skydiving: Brady Michaels - prima parte

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Skyding: Brady Michaels - seconda parte

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